"Le Regioni hanno collaborato attivamente con il ministero alle politiche agricole e forestali alla redazione del decreto sulla coesistenza tra le colture transgeniche, convenzionali e biologiche" ha affermato Nicola Marmo, assessore all’agricoltura della Regione Puglia, che a Roma, in occasione del tavolo agroalimentare, è intervenuto anche in qualità di coordinatore nazionale degli assessori all’agricoltura delle Regioni a Palazzo Chigi, sostenendo il cosiddetto principio di precauzione. "Riteniamo – ha continuato Marmo – che la precauzione nei confronti degli organismi geneticamente modificati sia un principio assolutamente indispensabile per preservare la specificità della nostra agricoltura". La Puglia è stata la prima Regione in Italia a dotarsi di una normativa sull’argomento, in assenza di una legislazione nazionale, che si sta predisponendo con il decreto in via di approvazione da parte del Consiglio dei ministri. Le Regioni, secondo il decreto in esame potranno predisporre singoli piani di coesistenza, muovendosi all’interno delle direttive ministeriali, mentre un sistema di moratoria impedirà la diffusione incontrollata di sementi e pollini geneticamente modificati nell’ambiente. Il tutto, come richiesto dai consumatori e secondo la volontà delle Regioni, in attesa che la ricerca proceda e sia in grado di stabilire con certezza quali modificazioni genetiche producono contaminazioni dell’ambiente e con quali effetti sui prodotti acquistati dai consumatori.