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Da Milano a Bari un unico grande "no" alla Finanziaria

Data: 23/11/2002 - Ora: 09:32
Categoria: Politica

L'Ulivo chiama e l'Italia,oggi risponderà da Milano e Bari, le due città scelte per ospitare, in una il centro- nord (Umbria e Sardegna compresa) e nell'altra il centro- sud, i cortei contro la Finanziaria 2003. Sarà un fine settimana di fuoco per il governo Berlusconi che tra venerdì e sabato si vedrà sfilare contro una buona parte del Paese. Dal caso Fiat agli arresti del social forum fino ad arrivare ai tagli di questa Finanziaria, tre buoni motivi per scendere in piazza.

«Si deve, si può cambiare» sarà lo striscione di apertura del corteo di Milano dietro al quale vi saranno i leader politici. Partenza alle ore 14 da Piazzale Loreto, comizio conclusivo ore 17 piazza Duomo. Almeno 150 mila le persone del centro- nord attese dall'Ulivo per la manifestazione di sabato. I veri protagonisti, però, saranno i lavoratori dell'Alfa di Arese e della Fiat di Mirafiori, seguiti da rappresentanti dell'Università e della Ricerca. Ci saranno anche esponenti di almeno 500 enti locali e tanti giovani. «Nello stesso tempo - ha aggiunto Luciano Pizzetti (Ds)- manifestiamo contro la devolution di Bossi, che affossa la sussidiarietà, e proprio per questo abbiamo insistito che la manifestazione si tenesse a Milano. Perchè nonostante la polemica Formigoni-Gasparri, tra Regione Lombardia e Governo c'è sempre stata contiguità». In piazza Duomo al termine della manifestazione parleranno: Fassino (Ds), Mancino (Margherita), Pecoraro Scanio (Verdi), Del Turco (Sdi), Diliberto (Pdci), Sbarbati (Pri), Dentamaro (Udeur). Parlerà anche Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) e alcuni esponenti dei movimenti, nonchè rappresentanti delle maestranze dell'Alfa di Arese, degli studenti, dell' Università. Parteciperà al corteo anche la Cgil. Certa la presenza di Sergio Cofferati (che però non interverrà dal palco), probabile quella del segretario Guglielmo Epifani.
A Bari i cortei saranno due. L'appuntamento è per le 15: uno partirà dal Lungomare Nazario Sauro (angolo piazza Diaz) e uno da via Brigata Regina (angolo Corso Vittorio Veneto) per poi confluire in piazza della Prefettura per il comizio conclusivo. Annunciata la presenza di Rutelli. Ma anche a Bari i protagonisti saranno i lavoratori. Gli operai del siderurgico Ilva di Taranto saranno alla testa di uno dei due cortei insieme ad una rappresentanza di lavoratori di Termini Imerese. A due giorni dall'appuntamento di piazza di sabato contro la Finanziaria Tremonti la Rai, congela la diretta televisiva. Gianni Zagato, uno degli organizzatori della manifestazione, denuncia che in un primo momento invece era stata concessa. «Fino a martedì sera - ha detto Zagato - era certo che la Rai avrebbe concesso due ore di diretta alla manifestazione. Il direttore Saccà lo aveva garantito personalmente. Ma ieri Saccà ci ha comunicato che ora la diretta non è più così sicura». Tutto questo nel giorno di bufera ai vertici Rai con la nomina di 14 nuovi consiglieri da un cda di due persone. «Sembra quasi - ha aggiunto - che il direttore generale Saccà abbia cambiato idea. È un peccato, perchè quando nel '98 fu il Polo a manifestare a Roma contro la Finanziaria, ebbe la diretta dalla Rai».
Intanto oggi Ds, Democrazia e Libertà, Margherita, Verdi, Comunisti italiani, Udeur e Socialisti democratici italiani hanno diffuso un comunicato in cui invitano tutti a partecipare alla manifestazione di sabato. «Privilegiare Bari per tale evento - è detto nel documento - riafferma l'impegno dell'Ulivo nazionale a considerare questa la nuova frontiera per l'intero Mezzogiorno».
Contro la Finanziaria il prossimo 30 novembre a Napoli manifesterà anche la Cgil. «Porteremo 100 mila persone», annuncia il leader sindacale, Guglielmo Epifani. Venerdì 29, invece, sempre a Napoli è in programma un convegno alla presenza di circa un migliaio tra quadri e delegati. Oltre all'intervento di Epifani, prevista la partecipazione del sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino, e dei governatori di Campania e Emilia Romagna, Antonio Bassolino e Vasco Errani. «Manifestare per il Mezzogiorno, lo sviluppo, per una nuova politica industriale e contro una legge finanziaria senza rigore e senza strategie di rilancio dell'occupazione e delle attività produttive», questi i contenuti.

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