All'apertura del consiglio della Cei il cardinale affronta temi caldi, come procreazione e giustizia
La soluzione dei gravi problemi della giustizia italiana esigerebbe uno sforzo condiviso. E’ quanto afferma il card. Camillo Ruini, aprendo il consiglio permanente della Cei a Bari, aggiungendo che il nuovo esame parlamentare della riforma dell’ordinamento giudiziario, dopo il rinvio alle Camere del presidente della repubblica, "può essere l’occasione per uscire il più possibile dalla logica delle contrapposizioni".
Contrapposizioni che ci sono "non solo tra le forze politiche ma anche, in questo caso, tra il Parlamento e gran parte della Magistratura, oltre che tra quest’ultima e i rappresentanti degli avvocati".
Ruini ha sottolineato che nella "relazione del Procuratore Generale della Corte di Cassazione, all’apertura dell’anno giudiziario, ha evidenziato ancora una volta la gravità dei problemi la cui soluzione esigerebbe uno sforzo condiviso ed ha anche offerto alcuni spunti e indicazioni per muoversi in questa direzione".
Il card. Camillo Ruini, parlando dei problemi della giustizia in Italia, ha affrontato oggi anche il tema delle polemiche sul ddl che riduce i termini di prescrizione. Nel testo della prolusione al consiglio permanente della Cei, Ruini ha detto che ha "sollevato diffuse perplessità il disegno di legge che, insieme ad altre disposizioni certamente utili, abbrevia i termini della prescrizione, per il sospetto che il provvedimento abbia di mira situazioni di singole persone".
Nel corso dei lavori del Consiglio Permanente, i vescovi si occuperanno anche di pastorale carceraria, "tema che merita grande attenzione, anche alla luce delle situazioni di innegabile disagio che si vivono in non poche carceri italiane e che sono state evidenziate dalle proteste dei detenuti".
I vescovi italiani non sono soddisfatti delle misure inserite nella finanziaria a favore delle famiglie. Anche questo emerge dalla prolusione del card. Camillo Ruini.
"Sul versante del sostegno alle famiglie - è detto nel testo distribuito nella sala stampa vaticana - alcune misure sono senza dubbio apprezzabili, in particolare le deduzioni per i familiari a carico, sebbene decrescenti fino ad azzerarsi oltre una determinata soglia di reddito. I criteri impiegati rimangono però poco idonei a perseguire quella politica organica a favore della famiglia e quella giustizia fiscale che sarebbero invece promosse dall’adozione del "quoziente familiare".
In questa materia, secondo Ruini, sarebbe inoltre "assai importante dare certezze di lungo periodo, le sole capaci di offrire una riposta concreta alla gravissima crisi demografica che affligge il nostro Paese". Ruini ha anche segnalato alcuni indicatori economici che sembrano prospettare per l’Italia una situazione meno difficile e migliori possibilità di sviluppo, anche se permangono situazioni di impoverimento, soprattutto nel Mezzogiorno.
No a modifiche della legge sulla procreazione per evitare i referendum, in quanto non sarebbero migliorative di norme che per lo meno salvaguardano alcuni principi e criteri essenziali. Lo ha detto il card. Camillo Ruini, nella prolusione al consiglio permanente Cei a Bari. E’ netto il no al "peggioramento della legge", mentre per i referendum Ruini invita i cattolici ad "avvalersi di tutte le possibilità previste", quindi, pur non nominandola direttamente, anche dell’astensione, Ruini ha preso atto delle decisioni della Consulta in tema referendario, "al di là dei non pochi interrogativi e perplessità che esse possono legittimamente suscitare".