Nel sud ogni 100mila abitanti ci sono 20 biblioteche (contro le 27 del nord), 3,7 musei (contro una media nazionale di 6). Mentre sono circa 5 mila le strutture culturali di piccole dimensioni situate nei centri minori dell'Italia meridionale. Sono i dati emersi da una ricognizione svolta dal Cnel sui 443 presidi culturali dei Comuni non capoluogo delle otto regioni meridionali. L'indagine e' stata presentata a Potenza durante l'incontro organizzato dal Cnel, in collaborazione con il Ministero dei Beni culturali, per avviare un tavolo di confronto con i rappresentanti delle Amministrazioni regionali e provinciali, delle forze economiche e sociali di Basilicata, Puglia e Calabria. Secondo i dati del Cnel, i presidi tendono sempre piu' a modernizzarsi: il 76 per cento possiede infatti attrezzature informatiche. Nel 37,6 per cento dei casi il catalogo e' informatizzato (ma solo il 4 per cento e' in rete). Percentuale che sale al 75 per cento in Molise e in Sardegna. Cresce invece il numero dei frequentatori, soprattutto tra i piu' giovani con una rilevante presenza di turisti anche se il servizio internet e' disponibile solo nel 21 per cento delle strutture mentre quasi il 18 per cento ha un proprio sito (la Calabria fra le regioni meridionali e' quella che ha la piu' alta percentuale di pagine in rete: il 27,8 per cento). Il Cnel, che ha animato la nascita dei Patti territoriali, vuole puntare ora sulle strutture culturali quali risorse strategiche. Per promuovere tali centri, il collegamento con le istituzioni e con le forze economiche e sociali, il Cnel ha avviato una collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali per verificare la vitalita' dei presidi meridionali e il contributo che possono dare allo sviluppo economico e dell'occupazione. (FM)