E' morto la scorsa notte all'età di 79 anni il meridionalista Vittore Fiore. Da tempo malato, Fiore si è spento in una casa di riposo a Capurso, ad una decina di chilometri dal capoluogo. Recentemente il Consiglio dei ministri gli aveva concesso un assegno straordinario a norma della cosiddetta legge Bacchelli. Giornalista professionista, scrittore e poeta (l'ultimo lavoro, pubblicato l'anno scorso, è stato ''Io non avevo la tua fresca guancia''), Fiore - figlio del meridionalista Tommaso - apparteneva ad una famiglia di antifascisti. Nato il 20 gennaio 1920 a Gallipoli (Lecce), Vittore fu arrestato più volte: il 28 luglio del '43 suo fratello Graziano morì nei moti avvenuti a Bari all'esterno del carcere, assaltato da numerose persone nel tentativo di liberare lui ed altri partigiani. Fu militante dapprima del partito d'azione, poi del Psi. Nel '44 fondò il settimanale ''Il nuovo risorgimento'', successivamente fu capocronista dell'edizione barese del quotidiano ''La Voce'', collaboratore de ''Il Mondo'' di Mario Pannunzio, capo dell' ufficio stampa della Fiera del Levante e direttore della rivista ''Delta'' edita dalla ''Cassa di Risparmio di Puglia''. Il suo libro di poesie più noto è ''Ero nato sui mari del tonno''. (FM)