"Dall’antico Egitto a Federico II" é il titolo della conferenza, organizzata dai giovani del Rotaract Club e dal Rotary di Lecce, che si svolgerà venerdì 19 febbraio alle ore 18:00 presso la Sala Conferenze del Castello Carlo V di Lecce. Tema di grande fascino, che ruota attorno a magia e simbolismo è la storia di Castel del Monte, il più famoso monumento dell’epoca dell’imperatore Federico II di Svevia che sorge nei pressi di Andria, a 540 metri sul livello del mare, isolato su di un colle della Murgia pugliese. Ottimo relatore, che illustrerà con numerose diapositive la più attendibile e affascinante teoria che spiega i misteri del castello, il professore Nedim Vlora, docente di Archeoastronomia all’Università di Bari, nonché autore di "Il Segreto di Federico II - Oltre il Castello, oltre il Monte" (Congedo Editore) e di "Dalla Valle del Nilo a Federico II di Svevia" (Mario Adda Editore, 1995). La singolare forma ottagonale del castello ha sempre incuriosito tutti gli innumerevoli visitatori, profani o studiosi che fossero. Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero, re di Germania, d'Italia e di Sicilia ne ordinò l’edificazione, ma oggi si hanno solo poche sue frasi, quelle contenute nel mandato imperiale del 1240 inviato al Giustiziere di Capitanata, Riccardo di Montefuscolo: "Cum pro castro, quod apud S. Maria de Monte fieri volumus per te...". Federico II, cioé, chiede di predisporre qualcosa "poiché per il castello, che abbiamo intenzione di costruire vicino a Santa Maria del Monte, vogliamo che venga subito eseguito tuo tramite...". (FM)

Numerosi studi dimostrano che le ombre del castello pugliese indicano misure riguardanti la Grande Piramide di Giza, dalla cinconferenza che origina in pianta il simbolico Graal dell'architettura di Federico (232, 434 metri pari al lato di base della piramide), all'altezza in cui vanno ad incrociarsi altre ombre (74 metri, appunto quella relativa all'inesplorata 'camera' di Cheope): un'indicazione, quest'ultima, che, espressa nell'antica unità di misura egiziana in uso attorno alla IV dinastia, equivale a 117 cubiti sacri. Lo stesso valore numerico ritorna poi nelle 117 feritoie di Castel del Monte."

Nedim Vlora, insieme a un gruppo di studiosi italiani ha scoperto inoltre che le 'divine' proporzioni di Castel Del Monte celano, forse, in una specie di codice segreto, le indicazioni per raggiungere una camera ancora inesplorata all'interno della Grande Piramide".

L’appuntamento di venerdì 19 febbraio, dunque, rappresenta per tutti l’opportunità di conoscere i ‘lavori in corso’ relativi alla storia della costruzione dell’affascinante monumento federiciano che pone la Puglia al centro di un interesse di livello internazionale.