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Data: 11/07/2007 - Ora: 11:39
Categoria:
Politica
Adriana Poli Bortone traccia le responsabilità dell’emergenza sulla acqua, l'on. Bellanova propone un tavolo tra Puglia, Campania e Basilicata
"L'emergenza idrica che si sta determinando anche quest'anno nella nostra regione, - dice Bellanova- e
che sta interessando in maniera diffusa il Salento, è un problema che va affrontato
una volta per tutte e a più livelli, pur avendo sulle spalle un'eredità fatta di
incapacità e di irresponsabilità degli anni passati.
La carenza di approvvigionamento dalle sorgenti del Sele e Calore di Avellino, il
fattore climatico che ha causato la riduzione dell'erogazione dell'acqua e la
programmazione intempestiva, anche da parte degli enti preposti al servizio, creano
disagio e, comprensibilmente, esasperazione nei cittadini.
Al disagio si aggiunge il dato che una delle principali risorse di cui vive nei mesi
estivi la maggior parte delle località salentine, quale è il turismo, rischia una
grave battuta d'arresto.
L'erogazione di un bene primario e vitale come l'acqua non può essere organizzata
sulla base delle condizioni atmosferiche della stagione o affidato a soluzioni
tampone giornaliere. L'emergenza va fronteggiata, ma contestualmente risolta da
interventi strutturali.
È opportuno che intanto la cittadinanza venga adeguatamente informata sugli orari e
i tempi del servizio di erogazione dell'acqua.
Prendo atto dell'impegno che la Giunta Vendola sta dimostrando nel prodigarsi
affinché vengano individuate tutte le soluzioni utili per una risposta immediata ai
disagi della popolazione e della decisione intrapresa dall'Acquedotto Pugliese di
riattivare alcuni pozzi di cui si sia verificata, in accordo con gli altri organismi
preposti, della loro salubrità.
Ora, tuttavia, è necessario che alle soluzioni per le emergenze seguano quelle
definitive affinché le emergenze non si verifichino in futuro.
Si rende pertanto opportuna, a mio avviso, la costituzione urgente di un tavolo
istituzionale tra Regione Puglia, ATO e AQP per sciogliere i nodi strutturali che
determinano ogni anno la crisi idrica pugliese. Se i fondi ci sono, ora occorre
procedere con gli investimenti.
Contestualmente occorre procedere con la riforma dei consorzi di bonifica e l'uso
innovativo della risorsa acqua in agricoltura sapendo che questo settore assorbe più
del 60 per cento dell'intero fabbisogno. Così come occorre incentivare il riuso di
acque adeguatamente depurate nell'industria e nell'agricoltura attraverso una
politica di tariffe sostenibili.
Infine occorre riprendere, quanto prima, un rapporto di interlocuzione e di
trattativa interregionale tra Puglia, Campania, Basilicata e Molise anche attraverso
la sottoscrizione di accordi di programma per l'uso condiviso delle risorse idriche
già disponibili o da rendere disponibili per il territorio pugliese".
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