Quarto sciopero nazionale della spesa
ADUSBEF, ADOC, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, membri dell'NTESACONSUMATORI, con questa iniziativa intendono focalizzare l'attenzione del Paese sulla situazione attuale dei prezzi e sui cambiamenti a cui sono stati costretti i consumatori italiani dal 2001 ad oggi, oltre che "consigliare" le misure utili per difendersi dal caro-vita. La situazione, secondo Intesaconsumatori, non sembra destinata a migliorare ma anzi si prevede "bollente" per questo autunno, a causa di speculazioni, omissioni delle istituzioni, mancati controlli, prezzi del petrolio in aumento selvaggio, ecc.
A differenza dei precedenti scioperi della spesa, per oggi Intesaconsumatori ha chiesto l’adesione non solo dei sindacati, ma anche di organizzazioni di categoria e degli stessi esercenti anch’essi vittime del caro-vita, come dimostrano le tabelle che Intesaconsumatori diffonderà esclusivamente ai giornalisti presenti in sala.
Con questa iniziativa si tenterà di ''costringere i commercianti ad abbassare i prezzi, il Governo a intervenire con misure antinflattive e, infine, dare un segnale alle compagnie petrolifere che proseguono imperterrite a speculare sul prezzo del carburante con la politica della doppia velocita': pronte subito ad adeguarsi all'aumento del costo del greggio al barile e lentissime in caso contrario''.
Al governo saranno proposte le seguenti misure:
diminuzione delle accise sulla benzina nella misura di 20 centesimi di euro; vendita della benzina nella grande distribuzione per far calare i prezzi; un "serio piano energetico alla modernizzazione della rete elettrica e della rete carburanti"; un osservatorio che controlli i prezzi dei beni di consumo; prosecuzione dei saldi, almeno fino al 15 settembre, e convocazione del governo per concordare altre possibili iniziative.
L'associazione (della quale fanno parte Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) ha denunciato la perdita di 50 miliardi di euro, per le famiglie italiane, a causa dell'aumento dei prezzi successivo all'introduzione dell'euro.
Le associazioni dell'Intesa hanno chiesto pertanto misure immediate e interventi strutturali per consentire una generalizzata diminuzione dei prezzi. Richieste che sono state reiterate ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, al vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini.
Qui l'INDAGINE DI INTESACONSUMATORI SUL CAMBIAMENTO DEI CONSUMI DEGLI ITALIANI DAL 2001 AD OGGI:
http://www.intesaconsumatori.it/index.php?fuseaction=home.newsflypage&sku=442
I Consigli dell'Intesa:
ACQUISTI E SPESE CHE POSSONO ESSERE EVITATI
(con conseguente risparmio)
• evitare di fare la colazione al bar. Prepararsi la colazione comodamente a casa;
• evitare di ordinare bevande al bar o a domicilio dall’ufficio: portarsi da casa un termos o una bottiglia grande di acqua;
• utilizzare il telefono cellulare o quello fisso solo per le chiamate urgenti e indispensabili;
• portarsi il pranzo e la merenda direttamente da casa, senza acquistarlo fuori;
• evitare di prendere il taxi;
• utilizzare i mezzi pubblici per gli spostamenti o, ancor meglio, usate la bicicletta;
• per i brevi tragitti è meglio andare a piedi, camminare è un’attività piacevole e salutare;
• preferite l’acqua di rubinetto alle altre bevande;
• non spedire sms dal cellulare;
• limitare l’utilizzo di internet alle attività strettamente necessarie;
• non acquistare sigarette e non fumare per un giorno, ne gioverà la vostra salute;
• non andare dal parrucchiere, shampoo e acconciatura possono essere fatti anche a casa;
• non effettuare operazioni in banca se non strettamente necessarie;
• se girando per negozi trovate un paio di scarpe, una maglietta o un qualsiasi altro oggetto di vostro gradimento astenetevi dal comprarlo;
• non andare al cinema o a teatro: meglio vedersi un bel film alla tv o una videocassetta o un dvd già acquistati;
• non andare a cena al ristorante: mangiare a casa e se si ha voglia di uscire fare una semplice passeggiata per le vie della città;
• non andare in discoteca o in locali: passate una serata in casa di amici, oppure in compagnia della famiglia o del partner;
• limitare al massimo durante il giorno l’uso di apparecchiature elettroniche (impianto hi-fi, televisore, luce, ecc.) e leggersi un buon libro.
ACQUISTI O SPESE CHE POSSONO ESSERE ANTICIPATI O RITARDATI
• acquistare il giorno prima i biglietti dell’autobus;
• beni essenziali come pane, acqua, latte e farmaci possono essere acquistati il 15 settembre, idem per i prodotti per neonati;
• lettere e raccomandate, se possibile, spedirle o il giorno prima o il giorno dopo.
I rincari hanno portato a galla fenomeni "preoccupanti" come il progressivo indebitamento delle famiglie o la cosiddetta "sindrome della quarta settimana che ha colpito le famiglie che non riescono più ad arrivare alla fine del mese". Da qui il cambiamento delle abitudini di spesa, peggiorate dal 2001 ad oggi per l’85% degli italiani, costretti a rinunciare, secondo un sondaggio dell’Intesa, innanzitutto ai gioielli (40%), ma anche ai viaggi (circa il 30%), alle calzature (40%), ai libri (27%), ai cd (25%) e al cinema (20%).
Preghiamo tutti i consumatori da astenersi dal fare acquisti per tutta la giornata del sedici settembre. Un’astensione come forma di denuncia e di protesta.
Uno sciopero dimostrativo per sollecitare il governo e gli organi interessati ai controlli affinché si contrasti l’aumento continuo dei prezzi delle derrate alimentari e degli articoli di consumo in genere.
Controlli che verranno effettuati dalla polizia annonaria, dalla guardia di finanza, dagli uffici delle entrate, inoltre sarà richiesta la collaborazione delle associazioni di categoria, Confcommercio e Confartigianato, al fine di scoraggiare i commercianti ad alzare ulteriormente i prezzi dei prodotti.
Alcune grandi distribuzioni hanno gia bloccato i prezzi fino a dicembre e le associazioni dei consumatori invitano anche altre distribuzioni, piccole e medie, a seguire la stessa strada.