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Continua l'assalto al Parco di Punta Pizzo

Data: 15/07/2003 - Ora: 09:09
Categoria: Turismo

Esistono luoghi in una città, in un territorio dove l’espansione dei riti, consuetudini e speculazioni della città contemporanea si deve fermare per lasciare spazio alla storia, alla memoria, all’identità. Questi luoghi, oggi, nella nostra città sono in vendita, come l’Isola di S. Andrea, oppure sono svenduti e lasciati ad un degrado che può avere l’aspetto triste dell’abbandono o l’aspetto volgare dell’invasione di tavoli, gazebo e tendoni come il nostro centro storico. Altre aree sono soggette all’"attacco" sempre più pesante, di devastanti speculazioni che con ruspe, incendi ripetuti e colate di cemento ne prefigurano un tristissimo destino. Uno di questi sfortunati luoghi è l’area di Punta Pizzo-Li Foggi, gioiello naturalistico del nostro territorio, che ora rischia di veder nascere nel proprio cuore uno dei tanti locali notturni, il "Barumba". Un grande cartello, nella zona subito a sud degli alberghi "Costa Brada" e "Sirenuse", annuncia la prossima apertura e promette di portare gli ospiti in un "paradiso verde". Ebbene il "paradiso verde" c’era ed era proprio lì prima che qualcuno avesse la sciagurata idea di sbancare una prateria che la Comunità Europea considera "habitat prioritario" e trasformare una parte della Zona di Protezione Speciale in una discoteca o ibrido del genere (disco-pub etc.). Non riusciamo a capire come l’amministrazione comunale abbia potuto rilasciare la concessione per l’apertura di un locale che sicuramente con luci, affollamento, rumore e rifiuti arrecherà seri danni ad un ambiente di cui, secondo la normativa europea e nazionale, ha la diretta responsabilità per la tutela e la salvaguardia. In un’area tutelata proprio per la rarità e l’eccezionale valore delle specie botaniche viene autorizzato l’espianto di tali specie per sostituirle con volgari palmizi e si mette a serio rischio di incendio un vasto tratto di pineta litorale. Ci chiediamo (interrogativo che avrebbero dovuto porsi gli amministratori) dove, in un’area così delicata, andranno a parcheggiare i futuri clienti di questo locale. Esiste forse un parcheggio autorizzato? Oppure dovranno parcheggiare nella pineta, in piena zona ZPS, sul demanio marittimo? Una concessione rilasciatam, evidentemente, in barba alla normativa europea (Dir. N^ 790/409 e n^ 92/43), e nazionale, che per quanto riguarda le Zone di Protezione Speciale, prevede un’opportuna "Valutazione dell’Incidenza" per "qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito, ma che possa avere significative incidenze su tale sito, singolarmente o congiuntamene ad altri piani o progetti (…) Alla luce delle conclusioni della valutazione di incidenza … le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l’integrità del sito". L’integrità del sito è stata in realtà già pesantemente danneggiata da interventi (sbancamenti, muri di cinta, piantumazione di essenze vegetali assolutamente fuori luogo, fari accesi tutta la notte…) riguardo i quali, su segnalazione della nostra associazione, è in corso un accertamento della Comunità Europea. Ricordiamo inoltre che per il PRG in vigore l’area del futuro "paradiso verde" è una semplice zona agricola mentre per il PRG adottato è addirittura zona E6 "di tutela e salvaguardia ecologica". Per questi motivi invitiamo l’amministrazione comunale a ritirare al più presto la concessione ed impedire lo scempio di un’area che ha il dovere di tutelare e valorizzare in ben altri modi. Nel frattempo la nostra associazione ha già intrapreso e intraprenderà tutte le iniziative possibili per evitare ad uno dei "paradisi verdi" della nostra città l’ennesima umiliazione, l’ennesimo scempio e per affermare una volta per tutte l’assoluta ed urgente necessità di tutelare e valorizzare questi preziosi angoli della nostra terra, istituendo il Parco Naturale di "Punta Pizzo – Isola di S.Andrea".

Autore: Maurizio Manna

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