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Consulta regionale dell’emigrazione, la Puglia che vince all'estero

Data: 10/12/2001 - Ora: 14:58
Categoria: Economia

Aperti nel segno della memoria i lavori della Consulta 2001 per l’emigrazione. Il presidente della Regione, Raffaele Fitto, ha avviato il parlamentino dei pugliesi nel mondo con un minuto di silenzio per le vittime delle Twin Towers di Manhattan e tre consultori deceduti nel corso dell’anno: Tom Diele e mons. Riccardo Zingaro, ai quali si è aggiunto di recente Virginio Renis, presidente dell’Associazione pugliesi di San Paolo del Brasile. Altri interventi hanno poi ricordato i 32 corregionali periti nella miniera di Marcinelle, la città belga tristemente nota per la sciagura del 1958.

Nella relazione introduttiva, Fitto ha anticipato gli orientamenti programmatici del piano 2001-2002, che fissa linee di intervento "finalizzate al recupero e al rilancio dei rapporti con le comunità dei pugliesi che risiedono all’estero", da considerare soggetti che interagiscono all’interno di un "Sistema Puglia" allargato. Giovani e donne saranno in particolare gli "interlocutori privilegiati" delle azioni, ha sottolineato il presidente, secondo una strategia che "mira ad incidere più concretamente su tre assi d’intervento: promozione culturale e sociale, formazione ed informazione". Rispetta questi obiettivi essenziali anche il riparto dello stanziamento previsto nelle casse regionali, portato a 2 miliardi di lire complessivi. Il 24% (482 milioni) servirà a promuovere iniziative culturali e sociali: soggiorni per anziani, interscambi e gemellaggi, settimane pugliesi (in Australia). La Puglia organizzerà e parteciperà, inoltre, a manifestazioni in Canadà ed Australia. Gli interventi di carattere sociale privilegeranno soprattutto i residenti nell’America Latina. Argentina e Venezuela sono i Paesi dove si vivono le maggiori difficoltà, a causa della recessione economica e dell’inflazione. Il 31% (630 milioni) finanzierà la formazione dei giovani. "Alle loro esigenze e ai nuovi bisogni il governo regionale ha inteso dare la priorità in questi programmi", ha detto Fitto. Si tratta di ‘scoprire’ l’identità pugliese, di conoscere le tradizioni e un modo d’essere, di vivere e di pensare che non può non riguardarli anche nelle realtà straniere in cui sono integrati a pieno titolo e con successo. Del resto, la nostra emigrazione è cambiata dai tempi in cui si partiva in cerca di un futuro migliore, uno "qualsiasi, quello che viene viene, basta che ci sia lavoro e pane per i figli". I nostri emigrati sono oggi personalità di rilievo, manager, imprenditori di solide fortune, gente che, come ripete il presidente della ‘loro’ Regione, "hanno contribuito a far crescere positivamente all’estero l’immagine non solo della Puglia ma dell’Italia intera". Sempre in tema, una buona notizia per i giovani pugliesi di tutto il mondo. È stato realizzato il progetto di un sito Internet, sostenuto dai ragazzi presenti alla Conferenza regionale dell’emigrazione del dicembre 2000. Si tratta di www.giovanipugliesinelmondo.com, lo spazio più reale che virtuale nel web dove "scambiare opinioni e dialogare con tutti", in italiano, per quanto è possibile, visto che non tutti conoscono inglese e spagnolo, le lingue di maggioranza della nostra emigrazione. Il 19% delle risorse (388 milioni) andrà all’informazione e comunicazione. 500 milioni (il 25%) consentiranno di erogare 250 buoni-casa e 13 contributi per nuove attività produttive di emigrati rientrati in Puglia. Realtà e problemi, conquiste e attese dei 6 milioni di pugliesi nel mondo (sarebbero tanti, secondo le stime delle Università) sono stati al centro degli interventi dei consultori. Hanno affrontato temi che vanno dal voto agli italiani all’estero all’estensione delle pensioni sociali ai corregionali in difficoltà nei Paesi in crisi dell’America Latina, dalla difficoltà di contatti tra pugliesi sparsi in zone lontanissime di grandi aree continentali come l’Australia al finanziamento di scuole italiane (basterebbero risorse quasi irrisorie), come l’istituto Italo-svevo di Colonia, che offre formazione a ragazzi delle famiglie di emigrati in quell’area tedesca. I lavori sono proseguiti per l’intera giornata. Quarantasette, più due invitati, i partecipanti al ‘parlamentino’, in rappresentanza delle associazioni pugliesi nei cinque continenti. E si è lamentato anche che in certi grandi Paesi solo l’1 o il 2% dei pugliesi si collega ai nostri ‘club’. È l’ultima riunione dell’organo rappresentativo creato dalla legge regionale n. 69 del 1979. La nuova disciplina di settore, recentemente rinnovata con la legge 23 del 2000, sostituisce infatti alla Consulta il Consiglio generale dei pugliesi nel mondo.

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