Salvaguardate le retribuzioni del personale dei consorzi di bonifica con un disegno di legge ad hoc
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con l’astensione di rifondazione comunista, dei comunisti italiani ed il voto contrario di Enrico Balducci, udc), una iniziativa "tampone", così l’hanno definita i consiglieri del centrosinistra, per consentire ai lavoratori di percepire gli stipendi dopo ben sei mesi.
Questo sarà possibile soprattutto perché viene disposta la "impignorabilità" delle somme destinate al pagamento delle retribuzioni al personale dipendente, al pagamento delle rate dei mutui e a quello dell’espletamento di attività indispensabili a garantire il funzionamento tecnico degli impianti consortili.
Il centrosinistra ha "ingoiato l’accettazione di questo ulteriore provvedimento che non è risolutivo ma che serve a superare l’emergenza" in attesa della riforma complessiva del sistema. Riforma che "però – ha detto l’assessore al bilancio Rocco Palese – presenta delle difficoltà finanziarie proprio per la mole di debiti in cui il settore naviga da anni".
E a questo proposito il vicepresidente Carmine Dipietrangelo ha sollecitato la giunta ad affrontare quanto prima la questione radicalmente, eventualmente anche facendosi carico delle situazione debitoria: "procedendo alla soppressione dei consorzi, garantendo l’assorbimento nei comuni e nelle province del personale e quindi trasferendo le competenze agli stessi comuni".
Arcangelo Sannicandro (rc) ha posto una questione di legittimità della legge in quanto sostiene che "con questa iniziativa il Consiglio tende a superare il codice di procedura civile". Ma Pietro Pepe (margherita) ha richiamato al senso di responsabilità pensando che in realtà "questo strumento seppure tampone e frutto dell’emergenza, risolve temporaneamente due problemi fondamentali: pagare gli stipendi e far funzionare gli impianti".
Tutti gli intereventi dei consiglieri di opposizione hanno sollecitato la riforma del settore in tempi brevi per evitare questi continui interventi in emergenza che rappresentano un rinvio e allontanano dalla risoluzione del problema.
In particolare sono intervenuti: Michele Losappio (rc) che ha richiamato al senso di responsabilità; Dino Marino (ds) ha sottolineato la necessità del superamento dei consorzi; Enzo Russo (margherita), ha detto che vorrebbe non essere più costretto a votare questo tipo di provvedimenti che risolvono solo l’emergenza; Sandro Frisullo (ds) ha sottolineato il fatto che con questa iniziativa si potranno pagare gli stipendi ma "comunque è ormai arrivata la stagione delle riforme annunciate e non ancora realizzate"; Giovanni Valente (ci) ha spiegato che non intende votare questo genere di forzature; Mario Loizzo (ds) ha detto che il Consiglio regionale è costretto da anni a attivare processi che non sono risolutivi"; Mimmo Lomelo (verdi) ha dichiarato che il centrosinistra non è disposto più a dare voti in bianco "vogliamo un impegno del presidente Fitto sulla riforma".