Le problematiche dei consorzi di bonifica e la mancata soluzione delle questioni relative al loro funzionamento interessano le imprese di tutta la Puglia e stanno determinando molti problemi alle stesse in considerazione dei mancati introiti per lavori regolarmente eseguiti. La paralisi dei consorzi - si legge in una nota dell'Ance Puglia - sta avendo ricadute anche sul settore dei lavori edili e sulle imprese che vi operano, per le quali si riducono i campi di attività con ripercussioni sulla stessa occupazione. Tale situazione di incertezza sta penalizzando fortemente anche il personale dei consorzi di bonifica. La conformazione del territorio pugliese, il sistema di canali, scoline e voragini che riescono ad assicurare un corretto deflusso idraulico se regolarmente mantenuti, impone che si faccia chiarezza sul ruolo e sulle funzioni che i diversi enti devono avere: in questo campo hanno sino ad ora operato i consorzi di bonifica anche per evitare danni alle popolazioni. Una possibilità potrebbe essere quella di costituire un'agenzia che riesca a sfruttare l'enorme patrimonio delle opere di adduzione sinora realizzate e ancora da realizzare sfruttando le possibilità di finanziamento del governo nazionale e della Comunità europea. A tal fine l'Ance Puglia chiede alla Regione e al suo presidente, Raffaele Fitto, di intervenire per portare a soluzione definitiva queste problematiche attraverso una nuova legge che ridefinisca compiti, mezzi e ruoli dei consorzi e ridia impulso alle attività dell'intero settore.