Consiglio d'amministrazione decisivo questa mattina per l'operazione di fusione per incorporazione della Banca 121 alla Monte Paschi. Il cda della banca pugliese presieduto da Lorenzo Gorgoni si riunirà oggi a Siena per dare l'ok risolutivo. La prossima settimana invece, toccherà al Banco di Napoli, che dovrà decidere il passaggio definitivo al San Paolo di Torino che già detiene la quasi totalità delle azioni della storica banca meridionale.
Con un investimento di 2.500 miliardi di vecchie lire, il Monte dei Paschi di Siena s'è dunque aggiudicato tutti gli sportelli della Banca 121.

Dall'incorporazione, che sarà ufficializzata oggi resteranno esclusi soltanto la cosiddetta "banca virtuale" e la promozione finanziaria, destinati a diventare, con i suoi settecento promotori finanziari operanti nelle "boutique" della banca su tutto il territorio nazionale, il retroterra di un nuovo soggetto bancario basato dunque sulla parte più innovativa dell'esperienza pugliese. «Ora abbiamo bisogno di conoscere il piano per il Mezzogiorno di Mps dice Carmine Del Monaco, segretario regionale Fisac della Cgil anche per capire quale sarà la sorte degli 839 dipendenti della 121 operanti a Lecce all'interno della direzione generale». Momenti decisivi si stanno vivendo in questi giorni anche al Banco di Napoli, che martedì prossimo dovrà concludere il passaggio definitivo al San Paolo di Torino. Lo storico istituto di credito meridionale, dato il rapporto fortemente fidelizzato con la clientela e considerato il fatto che esso ha parte fondante in quasi tutta la finanza agevolata alle imprese e la programmazione territoriale in Puglia, con i suoi 156 sportelli, potrebbe decidere di mantenere, almeno per il Mezzogiorno, un marchio ancora indipendente nonostante l'incorporazione al banco torinese. «Anche in questo caso dice Del Monaco aspettiamo di conoscere il piano industriale».