Già nel 1864 la Camera si occupò del delicato problema del conflitto di interessi. Lo ha ricordato Luciano Violante nell'intervento svolto oggi a Ventimiglia nel corso della terza giornata di studio in occasione del 90^ anniversario della morte di Giuseppe Biancheri, deputato dal 1853 al 1908 e tra i suoi predecessori sul più alto scanno di Montecitorio. Il presidente della Camera ha detto che ''colpisce nel dibattito di allora la forza e la consapevolezza degli interventi svoltisi'' il 17 luglio 1864 sull'ordine del giorno presentato dallo stesso Biancheri e dal deputato Mari che impegna il governo a presentare un progetto di legge che ''provvedesse 'ai casi in cui vi può essere conflitto tra l'interesse personale e l'interesse generale nell'ufficio del deputato'''. (MN)

Il presidente della Camera ha detto che ''colpisce nel dibattito di allora la forza e la consapevolezza degli interventi svoltisi'' il 17 luglio 1864 sull'ordine del giorno presentato dallo stesso Biancheri e dal deputato Mari che impegna il governo a presentare un progetto di legge che ''provvedesse 'ai casi in cui vi può essere conflitto tra l'interesse personale e l'interesse generale nell'ufficio del deputato'''.
''Sia Mari che Crispi, sia Lanza che Biancheri, e lo stesso presidente del Consiglio Minghetti - ha affermato Violante - discutono sulle cause di ineleggibilita' e sui limiti da porre alla possibilita' per i rappresentanti della nazione di mantenere, durante il loro mandato, la posizione di dipendenti pubblici in servizio, di amministratori di societa' sovvenzionate dallo Stato o di titolari di contratti con lo Stato''.
Violante ha quindi ricordato che fu proprio con Biancheri che inizio' la prassi della non partecipazione al voto del presidente della Camera.