Beni mobili e immobili, tra i quali appartamenti, aziende e titoli bancari, per un valore stimato in 7,2 milioni di euro, sono stati confiscati dalla guardia di finanza a 22 persone, presunte appartenenti al clan mafioso Scarci di Taranto. L'operazione è stata compiuta su disposizione della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Taranto, sulla base di indagini condotte dal Gruppo investigativo sulla criminalità organizzata (Gico) del Nucleo regionale pugliese di polizia tributaria della guardia di finanza.

Gli stessi beni furono sequestrati al clan tarantino nell'ottobre del 2000: ulteriori indagini hanno poi consentito di arrivare al provvedimento di confisca. Gli investigatori avevano tra l' altro rilevato una forte incongruità tra i beni dichiarati al fisco e le attività ufficialmente svolte dai componenti dell' organizzazione. I 22 componenti dell' organizzazione capeggiata dalla famiglia Scarci, tra cui Michele, di 73 anni, Francesco, di 50, e Andrea, di 48, erano stati condannati in primo grado per associazione mafiosa, usura ed estorsione.