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Confindustria Puglia, il documento presentatoa al convegno organizzato dalla Regione Puglia

Data: 28/03/2006 - Ora: 09:57
Categoria: Economia

Il tema era il PIano Energetico Ambientale regionale in discussione in questi giorni

OSSERVAZIONI di Confindustria Puglia sul documento intitolato "PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE: BILANCIO ENERGETICO REGIONALE E DOCUMENTO PRELIMINARE PER LA DISCUSSIONE" PUBBLICATO NEL FEBBRAIO 2006 dalla Regione Puglia PREMESSA A seguito della liberalizzazione del mercato dell’energia, la pianificazione della produzione non è più direttamente gestita da società monopolistiche statali, ma è nella responsabilità delle società di produzione presenti sul mercato. Nella responsabilità del potere politico resta il compito di indirizzare e governare, a livello nazionale, regionale, e locale (province e comuni), i complessi processi di scelta del mix energetico e di localizzazione delle installazioni produttive, orientandoli verso obiettivi di sicurezza, riduzione del prezzo per l’utente finale, riduzione dell’impatto ambientale, ecc.. Ma questa funzione di coordinamento, governo ed indirizzo del potere politico è destinata all’insuccesso se le scelte non sono pienamente condivise da tutti gli interessati. In questa logica, è assolutamente corretta l’iniziativa assunta dalla Regione Puglia di far precedere l’elaborazione tecnica del Piano Energetico ed Ambientale Regionale (PEAR) da una fase propedeutica, nella quale, raccolte in un documento preliminare le proposte politiche di possibili obiettivi generali del Piano, tali proposte vengono sottoposte a discussione e verifica da parte di tutti i soggetti interessati, con l’obiettivo di raccogliere i loro contributi e le loro critiche costruttive, per pervenire, al termine della fase consultiva, ad un documento condiviso. Il documento predisposto dalla Regione Puglia è, dunque, un documento preliminare finalizzato a definire, in maniera condivisa dagli stakeholders, i possibili obiettivi da perseguire mediante la successiva fase di elaborazione del Piano Energetico ed Ambientale Regionale. Al termine della fase appena avviata di consultazioni, si prevede di definire, entro la fine del prossimo mese di maggio 2006, il documento conclusivo, nel quale saranno fissati gli obiettivi condivisi del redigendo PEAR. Ovviamente, Confindustria Puglia si propone di mantenere il proprio impegno di soggetto attivo di riferimento e di consultazione anche e soprattutto nella fase successiva di elaborazione del PEAR. Nel seguito del presente documento sono contenute, in forma sintetica, le osservazioni e le proposte di Confindustria Puglia sul documento preliminare sottoposto a consultazione. OSSERVAZIONI GENERALI Il documento sottoposto a consultazione: "Piano Energetico Ambientale Regionale: bilancio energetico regionale e documento preliminare per la discussione", si compone di due parti: I Parte "Bilancio energetico regionale - rapporto di sintesi" e II Parte "Documento preliminare per la discussione". In merito alle parti I e II del suddetto documento, si deve osservare che: Una valutazione della domanda di energia nei prossimi anni, fissando uno o più orizzonti temporali (5, 10, 20 anni), è indispensabile al fine di valutare l’impatto sul sistema energetico regionale dei possibili interventi per la razionalizzazione dei consumi e di adozione di mix energetici alternativi. Sotto questo profilo, non viene definito nessun modello previsionale che sia basato su ipotesi di evoluzione del contesto socio–economico pugliese negli anni futuri nei diversi comparti e che possa servire da riferimento per la successiva fase di pianificazione vera e propria. Per gli aspetti di impatto ambientale (con riferimento sia all’emissione di sostanze clima alteranti che all’emissione di sostanze che determinano impatti a livello locale), manca una valutazione delle sorgenti inquinanti diverse dagli impianti di produzione o di utilizzazione dell’energia (autoveicoli, consumi nel settore civile, ecc.). E’ opportuno che nel documento finale sia contenuta una valutazione economica e di impatto ambientale distinta per ciascuna delle varie fonti energetiche ipotizzate quali componenti del mix proposto per il soddisfacimento delle esigenze future. Nel documento attuale risulta assente un valido inquadramento della situazione energetica regionale nella situazione nazionale (soprattutto per il futuro). Manca anche un’analisi di dettaglio (almeno a livello provinciale), con particolare riferimento alla Provincia di Brindisi e alla Provincia di Taranto. E’ anche indispensabile che gli obiettivi in esso prefigurati siano raccordati con gli obiettivi del Piano Regionale di Sviluppo, soprattutto per una più coerente valutazione di quelle variabili che influenzano maggiormente il sistema energetico della Regione Puglia. Gli scenari (tendenziale e di medio periodo) di composizione dei mix energetici destinati alla produzione di energia elettrica sono circoscritti ad un ambito locale, senza tener conto del contesto internazionale e della raccomandazione contenuta nel parere del "Comitato economico e sociale europeo sul tema: Situazione e prospettive delle fonti d'energia tradizionali - carbone, petrolio e gas naturale - nel futuro mix energetico", che recita: "I combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) costituiscono attualmente l'asse portante dell'approvvigionamento energetico europeo e globale. Anche nei prossimi decenni la loro importanza non verrà meno ed essi rimarranno quindi indispensabili". Alla base dello sviluppo industriale, è necessario porre l’indicazione seguente, proposta come una delle priorità nel Libro verde della Commissione U.E. "…. La politica energetica deve pertanto favorire le opzioni che presentano un buon rapporto costi-efficacia e basarsi su un’approfondita analisi economica delle diverse opzioni politiche e del rispettivo impatto sui prezzi dell’energia. La sicurezza della disponibilità di energia a prezzi ragionevoli è fondamentale. Sono fondamentali mercati dell’energia elettrica e del gas integrati e competitivi che garantiscano la minor interruzione di erogazione possibile. Il Gruppo di alto livello per l’energia, l’ambiente e la competitività, di recente costituzione, svolgerà un’opera importante nell’individuare modalità per promuovere la competitività di tutti i settori dell’industria." (Cfr. punto 2, Libro Verde CE COM (2006) 195). Il documento attuale non analizza aspetti di rilievo fondamentale che conseguono alle scelte di obiettivi in esso formulate, quali l’impatto sullo sviluppo delle piccole imprese ed i riflessi sul piano occupazionale. Ad esempio, fra l’altro, è importante sottolineare che una parte significativa dei posti di lavoro della filiera produttiva dell’eolico (attività di sviluppo, manutenzione e gestione dei parchi eolici) è localizzata nella Regione Puglia. IL GOVERNO DELLA DOMANDA DI ENERGIA Necessità di costituire in Puglia una struttura di certificazione (di prodotto, di sistema) di competenza generale, che sia anche utilizzabile per le attività di certificazione energetica degli edifici, di certificazione degli indici di qualità del servizio elettrico, ecc. Lo strumento del project financing potrebbe essere indicato per l’adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione. La riduzione dei consumi relativi in questo settore potrebbe condurre al rilascio, al realizzatore del risparmio, di titoli di efficienza energetica (certificati bianchi) commercializzabili. Il documento attribuisce grande importanza all’azione delle ESCO e delle Utilities nel settore del risparmio energetico. Non vi è nessun richiamo al ruolo che, sotto questo punto di vista, possono e devono assumere gli energy managers. Nel documento non sono previsti piani di incentivazione per promuovere una progressiva riduzione del CO2 (soprattutto in uno dei settori a maggiore impatto, come quello dei trasporti) né per promuovere la riduzione dei consumi specifici di energia, l’impiego delle fonti rinnovabili, la razionalizzazione dei processi produttivi, la realizzazione di sistemi di produzione energetica in cogenerazione. IL GOVERNO DELL’OFFERTA DI ENERGIA La pianificazione del futuro mix energetico di offerta locale di energia non può essere esclusivamente finalizzata alla risoluzione di un problema, quale quello della riduzione delle emissioni di CO2, che ha dimensione planetaria. Non è nemmeno coerente che, in un contesto recentemente liberalizzato, la pianificazione di modifiche nel mix energetico non faccia riferimento a strumenti che siano compatibili col libero mercato. Per l’aspetto della produzione di energia elettrica, ciò che appare concretamente fattibile è concordare, con i soggetti coinvolti, l’assunzione di impegni di esercizio delle centrali elettriche nel rispetto delle regole e di realizzazione di interventi per il miglioramento ambientale, salvaguardando, così, i livelli occupazionali. Le fonti energetiche Gas naturale Sarebbe opportuno pianificare e promuovere il completamento delle reti di distribuzione di gas metano ed approfondire gli effetti dell’offerta di energia fredda in corrispondenza degli impianti di rigassificazione, soprattutto per le ricadute che tale offerta può avere sui processi agro-industriali (industrie della catena del freddo, produzione e stoccaggio di gas tecnici, ecc.). Fonti fossili L’indicazione di "graduale riduzione del carbone" quale fonte primaria, in favore del gas naturale, non tiene conto delle proiezioni riguardo alla disponibilità futura delle due fonti di energia. In ogni caso, l’obiettivo di diversificazione del mix energetico richiede che il carbone resti una fonte importante di energia. (cfr. capitolo 6 del Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema Situazione e prospettive delle fonti d'energia «tradizionali» -carbone, petrolio e gas naturale- nel futuro mix energetico (2006/C 28/02)). La riduzione del carbone a Brindisi non è accettata dalle imprese del settore elettrico (gli impianti di produzione di energia elettrica da carbone presentano un buon rendimento globale e devono essere valorizzati attraverso l’uso del combustibile principale per il quale sono nati). Eolico Anche se, ad un primo esame, attribuendo valore alle dichiarazioni generali, si potrebbe ricavare l’impressione che il documento favorisca lo sfruttamento dell’energia eolica, una lettura più attenta fa comprendere che il documento delinea direzioni di sviluppo ed introduce nuovi ostacoli che, in realtà, finiscono per contrastare lo sfruttamento di questa forma di energia. Fra l’altro, il documento prefigura l’introduzione, in aggiunta agli strumenti normativi già esistenti, ulteriori ostacoli pianificativi (parametro di controllo) ed amministrativi (P.R.I.E. e V.I.A.) alla realizzazione delle centrali eoliche: ciò in contrasto con la normativa Europea e Italiana per la promozione delle rinnovabili. Con riferimento ai nuovi ostacoli introdotti, sarebbe assolutamente preferibile che il redigendo PEAR definisse con chiarezza le aree nelle quali non è possibile la realizzazione di centrali eoliche piuttosto che definire le aree prescelte nelle quali la localizzazione è consentita. Sebbene si possa condividere l’opportunità di approfondire ulteriormente la fattibilità dell’eolico off-shore in Puglia, le aspettative di sviluppo eolico lungo questa linea non sembrano essere di rilevante effetto. Una linea di sviluppo dell’eolico non discussa nel documento è rappresentata dalla localizzazione di impianti eolici anche in siti produttivi. Biomassa, CDR, solare, idroelettrico ed idrogeno Nel documento manca qualunque indicazione relativa alla possibile utilizzazione di CDR, di valorizzazione energetica dei rifiuti per la produzione di calore o di elettricità o per la cogenerazione. Mancano altresì considerazioni sul trattamento dei rifiuti in idonei termovalorizzatori, con controllo delle emissioni. Analogamente, manca una valutazione del biogas producibile negli impianti di depurazione dei fanghi urbani, e dei biocombustibili (derivati da colza, girasole, soia, ecc.). Nel documento manca una analisi finalizzata alla rimozione degli ostacoli urbanistici, finanziari ed amministrativi per la diffusione del fotovoltaico. Mancano indicazioni operative sulle tecnologie dell’idrogeno e almeno un accenno al possibile sfruttamento di energia idraulica (anche se si tratta di potenze di pochi MW). Le emissioni La riduzione delle emissioni richiede una ponderata regolazione del mix energetico, piuttosto che una riduzione della produzione. Il documento in discussione, invece, delinea uno scenario-obiettivo di medio periodo che, per un verso, ipotizza un aumento della capacità produttiva, mediante l’autorizzazione a diverse imprese alla messa in esercizio di nuove centrali con conseguente aumento delle emissioni di CO2. Per contro, lo stesso documento ipotizza una diminuzione delle stesse emissioni da realizzare mediante minore utilizzazione o chiusura di gruppi produttivi autorizzati, efficienti, eserciti nel pieno rispetto della normativa ambientale (gli impianti termoelettrici sono tra gli impianti già inclusi nel Piano Nazionale di Allocazione) vigente ed ancora in fase di ammortamento, appartenenti ad altre imprese private. I poli territoriali e il governo delle infrastrutture per il trasporto e la distribuzione dell’energia All’interno del futuro Piano Energetico Ambientale Regionale, la questione dei poli produttivi territoriali di Brindisi e Bari richiede un’analisi dettagliata ed un serio approfondimento. Il tema dei poli produttivi territoriali risulta essere così ampio e talmente complesso da richiedere una doverosa e corretta impostazione sul piano tecnico–scientifico. Una idonea base di partenza per l’approfondimento sulla questione dei poli produttivi è costituita dai risultati dell’analisi condotta a termine nel 2005 dal Comitato Tecnico per l’impatto ambientale delle centrali elettriche di Brindisi, risultati che impegnano le imprese coinvolte in investimenti per la realizzazione degli interventi proposti per il miglioramento ambientale. Necessità di approfondimento delle condizioni attuali delle reti di subtrasmissione e distribuzione MT di energia elettrica, in particolare nelle aree di Brindisi, Bari e Taranto per definirne gli indispensabili potenziamenti (con particolare ed urgente riferimento alla rete di distribuzione nella tratta Taranto – Noci) al fine di perseguire specifici obiettivi di sicurezza, continuità e qualità del servizio. Necessità di approfondire la situazione della trasmissione di energia elettrica tra la Puglia ed il resto del sistema italiano, al fine di eliminare i colli di bottiglia esistenti sul sistema e valutare le condizioni future del sistema (della "area elettrica" e del sistema nella sua globalità) dal punto di vista delle sue condizioni operative, in un orizzonte strategico, per verificare se potrà essere integrato nel sistema europeo e peri-mediterraneo. ORIENTAMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE 2007-2013 L'attuale bozza del Documento Strategico Regionale va fortemente implementata per la parte concernente l’energia in quanto contiene pochi ed inadeguati riferimenti. Alla luce di quanto indicato dagli orientamenti nazionali (Documento relativo alla bozza di Quadro strategico Nazionale 2007-2013) e delle Regioni del Mezzogiorno (proposta di Documento Strategico per il Mezzogiorno 2007-2013) per il nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, nonché di quanto realizzato fino ad oggi in Puglia attraverso gli interventi cofinanziati con le risorse comunitarie, nazionali e regionali, occorre che il Documento Strategico Regionale preveda specifici obiettivi ed interventi a sostegno dell'uso razionale delle fonti energetiche. A tale riguardo è possibile proporre le seguenti linee di intervento: Interventi di formazione per nuovi profili professionali da indirizzare al sistema delle imprese (per quanto concerne la promozione di un uso più efficiente delle fonti energetiche, a partire, ad esempio, dalla introduzione degli Energy Manager – da realizzare attraverso il Fondo Sociale Europeo). Interventi per la promozione dell’uso razionale dell’energia e delle nuove tecnologie (incentivi a tutti i soggetti pubblici e privati finalizzati all’investimento per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (edilizia abitativa, commerciale, turistica, edilizia pubblica) e l’adozione di tecnologie a risparmio energetico nei processi produttivi del settore industriale). Interventi per progetti di ricerca applicata allo sviluppo ed adozione di energie alternative (idrogeno). Incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti alternative (con specifico riferimento a biomasse e solare). Potenziamento locale (agendo sui POR) ed extra locale (agendo sui PON) delle infrastrutture per l’energia, a garanzia della sicurezza degli approvvigionamenti, della continuità e qualità del servizio e per l’eliminazione dei colli di bottiglia esistenti sui sistemi a livello nazionale in previsione dei possibili scenari di sviluppo.

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