"Oggi di comunisti non ce ne sono più, checchè ne dica Berlusconi: ci sono solo alcuni più sensibili alle istanze sociali ed altri a quelle economiche e io penso che un cattolico debba essere più sensibile alle prime''. Sorprendendo i giornalisti che lo attorniavano, l' arcivescovo di Foggia, mons. Giuseppe Casale, ha voluto cosi' confermare che oggi la Chiesa non rifiuterebbe i funerali religiosi come accadde negli anni Cinquanta per Liliana Rossi, la giovane insegnante comunista di Ascoli Satriano (Foggia), la cui storia è narrata nel film di Michele Placido ''Del perduto amore''. (MN)

Invitato d' onore alla proiezione del film nel cine-teatro Ariston di Foggia, mons. Casale rileva che ''bisogna tener presente il contesto e il clima in cui il comunismo si presentava allora, cioe' come movimento fedele al materialismo storico e quindi al marxismo che era in netto contrasto con la Chiesa''. ''Non dimentichiamo poi - aggiunge - che la rivoluzione bolscevica ha fatto la guerra alla Chiesa e quindi l' atteggiamento della Chiesa era di rifiuto e di condanna; oggi sono cambiate le cose: la Chiesa giustamente condanna l' errore, il peccato, ma dopo il Concilio Vaticano II c' e' stato un cambiamento con una netta distinzione tra peccato e peccatore''.