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Data: 05/12/2002 - Ora: 11:41
Categoria:
Politica
Sono state approvate all’unanimità due delle tre proposte di legge di revisione costituzionale che la Commissione affari istituzionali ha esaminato. La prima riguarda la forma di governo e la seconda le disposizioni in materia di denominazione e guarentigie dei consiglieri regionali.
Con questa soluzione la Commissione tenta la strada della riforma costituzionale, sottoponendo al voto di Camera e Senato le proposte, dopo ovviamente l’approvazione in aula consiliare. "Cerchiamo cioè – ha detto Tedesco – di risolvere radicalmente le contraddizioni costituzionali che rappresentano un gap per la definizione di questioni fondamentali per il nostro Statuto".
Perché le proposte di revisione della costituzione possano diventare esecutive, lo ricordiamo, è necessaria la maggioranza qualificata, il voto, cioè di 2/3 del Parlamento. Altrimenti, se la maggioranza non è qualificata viene automaticamente indetto un referendum confermativo per il quale non è necessario il quorum.
Ma vediamo quali sono le variazioni proposte dalla Commissione. Si tratta della modifica degli articoli 121, 122 e 126 della Costituzione. In sostanza insieme al presidente della Giunta verrebbe eletto anche il vice presidente a suffragio diretto per consentire una automatica sostituzione del primo nei casi di sopravvenuti impedimenti ed in caso di morte. Questo eviterebbe la mannaia dello scioglimento del Consiglio, in quanto tutte le funzioni passerebbero al vice presidente. Nel caso in cui entrambi gli eletti dal popolo fossero improvvisamente impediti o morissero, sarebbe l’assessore più anziano a gestire una fase di "accompagnamento" alle elezioni che si dovrebbero tenere entro sei mesi dagli accadimenti.
Ancora, il presidente della Repubblica può sciogliere con decreto motivato sia il Consiglio che rimuovere il presidente dall’incarico, nei casi in cui siano stati compiuti gravi atti contro la costituzione.
Passa in Commissione la modifica dell’articolo 123 della Costituzione sul nuovo status del consigliere equiparato a quello del parlamentare con l’acquisizione di tutte la garanzie di immunità: non possono essere sottoposti a perquisizioni personali e domiciliari, niente intercettazioni telefoniche, non possono essere arrestati o altrimenti privati della libertà personale salvo che non siano colti nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.
Il presidente Tedesco ha ricordato che nella prossima seduta che si terrà venerdì 13 dicembre si discuterà dell’ultima delle proposte di revisione dello Statuto, quella cioè che riguarda l’attribuzione della potestà statutaria della competenza in materia di fonti del diritto.
Dopo la seduta del 13, ne è prevista un’altra per l’anno in corso che si terrà giovedì 19.
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