Romano Prodi e' il candidato uficiale dell'Italia per la corsa alla presidenza della commissione europea dopo le dimissioni di Jacques Santer. A comunicarlo all'ex premier e' stato il presidente del consiglio D'Alema durante un incontro a Palazzo Chigi. ''Il presidente del Consiglio ha confermato, a nome del governo italiano, la proposta che l'on Prodi sia designato, da parte dei capi di stato e di governo dell'Unione, quale nuovo presidente della Commissione''. (MN)

Cosi' conclude il comunicato diffuso da Palazzo Chigi poco dopo il lungo incontro tra Massimo D'Alema e l'ex premier.
''Nel corso del cordiale colloquio - si legge sempre nel comunicato - il presidente D'Alema ha illustrato i termini delle consultazioni dell'altro giorno con il Cancelliere Gerhard Schroeder, presidente di turno del Consiglio europeo. D'Alema - e' scritto ancora - ha ribadito di aver sottolineato con il Cancelliere la necessita' di risolvere rapidamente la crisi della Commissione europea''. Intanto, in un'intervista uscita oggi su 'La Repubblica' con il titolo 'Mettete Prodi al posto mio', proprio Santer sostiene che l'ex premier italiano e' la persona giusta a succedergli alla guida della Commissione e che il candidato ''non potrebbe avere migliore profilo'' di lui.
Secondo il presidente dimissionario della Commissione, il merito di Prodi e' quello di avere ''portato l'Italia nella moneta unica'', cosa ''che e' sicuramente la nostra realizzazione piu' significativa dalla firma del Trattato di Roma''. Prodi ''e' uomo di grandi capacita' politiche e manageriali'' e ''sarebbe un ottimo presidente''. Santer ha spiegato che Prodi ''viene da un paese del Mediterraneo ede' ora che si affidi la massima carica a una personalita' di quell'area''. A suo giudizio, Prodi ha fatto ''ottime cose quand'era presidente del consiglio in Italia dando prova di determinazione e tenacia per portare il suo paese nell'euro; e' un sicuro europeista''. Prodi e' inoltre ''in grado di soddisfare le due grandi tendenze politiche euroepee: la sinistra e il centro. Non c'e' uomo migliore'', conclude. Prendendo spunto dallo scandalo delle frodi Santer suggerisce al suo successore ''di non accettare compiti nuovi se non sono accompagnati da personale supplementare per svolgerli''. Oltre che alla Repubblica, Santer ha caldeggiato una candidatura di Prodi anche in altre dichiarazioni ai giornali francesi.