Le 124 pagine della relazione sono scaricabili dal sito www.oerpuglia.uniba.it
Presentata ieri la Relazione sullo stato di salute della popolazione pugliese, redatta a cura dell’Osservatorio epidemiologico regionale, dell’Agenzia Regionale Sanitaria e dell’assessorato regionale alle politiche della salute.
All'incontro, presso l'aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bari, hanno partecipato il presidente della Regione, Nichi Vendola, il direttore scientifico dell’Oer, prof. Salvatore Barbuti, le professoresse Cinzia Germinarlo e Gabriella Serio, nonché il direttore generale dell’Arpa Puglia, prof. Giorgio Assennato. Numerosi i dati contenuti nell’edizione 2005 della Relazione. Le 124 pagine della relazione sono scaricabili dal sito www.oerpuglia.uniba.it, dove è possibile verificare numerose schede su influenza, registro nominativo delle schede di morte, sistema informatizzato delle malattie infettive, schede sulle epatiti, vaccinazioni, alimenti, legionellosi, micologia, problematiche sanitarie dell’immigrazione, risanamento delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale, ondate di calore, certificati di assistenza al parto, attività ospedaliera, incidenti stradali, registro Aids e sorveglianza Hiv, sorveglianza malattie invasive da Haemoohilus influenzae e micobatteriosi. "L'epidemiologia – ha detto il professor Barbuti – è al servizio della programmazione sanitaria. I risultati della collaborazione ad ogni livello si vedono, anche grazie al lavoro silenzioso di decine di esperti in tutta la Puglia, regione ormai all’avanguardia nel campo". La prof. Serio ha descritto la situazione pugliese come "sensibilmente migliore rispetto ai "si dice" o ai "sentito dire": tutti gli indicatori sono positivi". Il presidente Vendola ha espresso "gratitudine al professor Barbuti e alla sua equipe, che hanno messo in piedi un lavoro che ci aiuterà a discutere di sanità dal lato della domanda piuttosto che dall’offerta. Perché la domanda di salute non è un’emergenza statica, ma fluida e mobile. Ora c’è uno strumento per dare un volto alla domanda di salute e disegnare un’altra offerta". Proseguendo, Vendola ha auspicato di ottenere un’analoga relazione sullo stato di salute sui luoghi di lavoro "Mi ha colpito inoltre – ha detto – la differenziazione di patologie e mortalità in tre luoghi della regione: il subappennino dauno, dove evidentemente la polverizzazione delle comunità rende difficili le cure, le grandi aree industriali intorno a Brindisi e Taranto e il Nordbarese. Per queste aree prevediamo un supplemento di indagine epidemiologica". Vendola ha concluso con un auspicio: quello di evitare la scelta obbligata "tra lo statu quo e il caos in materia di politica sanitaria: entrambi sono forme di arricchimento per corporazioni che vanno abbattute, in nome del primato della salute".