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Data: 19/04/2003 - Ora: 09:12
Categoria:
Turismo
"L’ospitalità nelle strutture aziendali assume una rilevanza fondamentale – continua De Miccolis - per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale: senza il presidio del territorio, le tanto apprezzate "masserie" andrebbero inesorabilmente in rovina o, peggio, diventerebbero facile preda di attività illegali. Ed è giusto invocare il pieno rispetto delle regole, anche se le regole devono essere rispettate da tutti, soprattutto in tema di sicurezza alimentare (vedi quanto accaduto nelle ultime settimane nelle mense scolastiche e negli ospedali". L’agriturismo ha aumentato, in generale, la disponibilità di accoglienza turistica, offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. Tutto ciò non può e non deve essere confuso con chi sfrutta l’attenzione che la campagna è riuscita a conquistarsi: "l’agriturismo è una "coltura" agricola, cioè complementare all’impresa agraria principale – precisa il direttore della Coldiretti Puglia, Giuseppe Brillante - e tale deve restare, se vuole essere messaggera della genuinità e qualità dei prodotti tipici oltre che strumento di conoscenza delle potenzialità ed opportunità economiche e sociali delle nostre "mille campagne". E’ per questo che da anni la Coldiretti Puglia chiede di fare il punto sullo stato dell’agriturismo regionale, anche al fine di impostare un confronto serio e puntuale sulle possibili modifiche alla Legge Regionale 34/85, per adeguarla alle mutate situazioni del settore agrituristico e alla variegata domanda turistica soprattutto da parte degli stranieri. In maniera particolare, con la nomina dell’assessore regionale al Turismo, dopo anni di vacatio, per la Coldiretti Puglia è urgente iniziare a meglio definire i criteri di individuazione degli operatori agrituristici e degli impegni pubblici alla valorizzazione e allo sviluppo di questo settore, ricordando che l’agriturismo è un’attività fortemente collegata all’impresa agricola e, come tale, non può essere svolta da soggetti che poco o nulla hanno a che fare con la conduzione economicamente organizzata di un’azienda agricola. Peraltro, a fronte delle 250 aziende riconosciute, di cui si parla spesso, sono oltre 600 quelle iscritte negli elenchi della Regione Puglia degli operatori agrituristici al 31/12/2002.
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