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Codici: rinviate restrinzioni dell'acqua, la Regione intervenga

Data: 17/11/2008 - Ora: 12:38
Categoria: Economia

Il perché del rinvio è dovuto alle verifiche che si stanno eseguendo sulla consistenza del Sinni inseguito al maltempo che si è scagliato sul nostro territorio durante il week-end

"Apprendiamo dalle agenzie di stampa la volontà dell'Aqp di ridurre ulteriormente l'acqua dai nostri rubinetti. Dal mese di ottobre è la quarta volta che si ripete questa prassi. Un bel record che sembra non essere l'ultimo". L'Acquedotto Pugliese informa infatti, in una nota, che il Comitato di coordinamento per l'attuazione dell'Accordo di Programma tra Regione Basilicata, Regione Puglia e ministero delle Infrastrutture, competente alla gestione degli invasi in Basilicata, "ha ritenuto necessario ridurre ulteriormente le dotazioni idriche assegnate ad Acquedotto Pugliese dall'invaso di Monte Cotugno per consentire una maggiore durata della esigua scorta idrica attualmente presente nello stesso". Le ulteriori restrizioni in programma per oggi 17 novembre, sarebbero state rinviate a domani per decisione dell'assessore alle opere pubbliche Introna e del Comitato tecnico dell'Accordo di programma per l'acqua Puglia- Basilicata. Il perché del rinvio è dovuto alle verifiche che si stanno eseguendo sulla consistenza del Sinni inseguito al maltempo che si è scagliato sul nostro territorio durante il week-end. Non si sa ancora cosa queste verifiche porterà, ciò che risulta evidente è la condizione di disagio che le famiglie devono affrontare, sopratutto per coloro che vivono nelle abitazione dei piani più alti e negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo. Nel frattempo l'AQP aveva parlato di rincari del prezzo dell'acqua di 2 centesimi di euro al metro cubo. Una proposta che pare sia appoggiata dall'ATO, per evitare all'Acquedotto la bancarotta essendo debitrice di circa 83 milioni di euro. Denaro ricavato dalle bollette fino al 2005 e che sarebbe dovuto esser utilizzato in investimenti per il territorio mai fatti e che ora deve restituire nell'arco di dieci anni. A pagarne le conseguenze sono le tasche dei cittadini: oltre il danno, anche la beffa.!Pertanto, il CODICI consiglia i cittadini di evitare qualsiasi forma di spreco e invita le istituzioni e la Regione Puglia ad intervenire.

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