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Cirio, Divella interessato all'azienda: deve rimanere in Italia

Data: 04/12/2002 - Ora: 10:28
Categoria: Economia

Anche se finanziariamente la situazione è critica, il gruppo Cirio fa ancora gola agli industriali del settore alimentare, sia per il marchio sia per le quote di mercato in Italia e all’estero. Così, dopo il numero uno di Conserve Italia, anche l'industriale della pasta Francesco Divella conferma il proprio interesse.
"Siamo pronti a valutare la possibilità di una partecipazione nel gruppo Cirio", ha detto Divella, che al momento non ha avuto alcun contatto con il gruppo di Cragnotti. Nel mirino del gruppo ci sono "i marchi Cirio e De Rica, leader del mercato dei pomodori pelati e delle passate con una quota dell'8-9 per cento". Ma "prima dobbiamo esaminare il piano industriale del gruppo".

Invece, fumata nera dall'incontro tra le banche avvenuto oggi a Roma sulla vicenda Cirio. Gli istituti non si sono ancora messi d'accordo sull'eventuale concessione di un prestito ponte richiesto dall'advisor Livolsi. I banchieri hanno discusso delle offerte d'acquisto giunte in questi ultimi giorni per gli asset della società, settore alimentare compreso. L'impasse sembra proprio dovuto alla scelta dell'eventuale pretendente.
Domani è previsto anche un incontro sul caso Cirio tra il minstro delle Politiche agricole Alemanno e il ministro delle Attività produttive Marzano.
L'interessamento di Divella, ha dato lo sprint al titolo Fiat in Borsa (+5,26%). Fondata da Francesco Divella, che nel 1890 costruì il suo primo mulino per il grano tenero e nel 1905 aprì il pastificio con solo dieci tipi di pasta, l’azienda adesso produce 120 mila tonnellate annue con 140 diversi formati. Il gruppo ha fetta del mercato nazionale pari al 6,5% e circa il 20% della produzione è destinato al mercato estero.
I cugini Vincenzo e Francesco Divella sono alla guida dell'azienda con 220 dipendenti distribuiti in 4 stabilimenti. Il primo a manifestare interesse per la vicenda Cirio era stato, subito dopo il default del prestito da 150 milioni, Vincenzo. Oggi Francesco, che ricopre anche la carica di amministratore delegato dell'Acquedotto Pugliese, rilancia: "Il nostro interesse è che il marchio Cirio rimanga in Italia: riteniamo che tutta l'impresa alimentare italiana ha il dovere di intervenire".

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