I firmatari della nota sono i consiglieri regionali Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro del Prc, Mimmo Lomelo (Verdi), Carlo Madaro (Italia dei Valori) e Giovanni Valente (Comunisti italiani)
Un incontro urgente sulla bozza del nuovo statuto della Regione Puglia che sara' sottoposta ad una prima lettura nelle prossime sedute del consiglio regionale e' stato sollecitato da cinque consiglieri regionali in una nota inviata ai colleghi del centrosinistra ed ai segretari regionali dei partiti della coalizione. I firmatari della nota sono i consiglieri regionali Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro del Prc, Mimmo Lomelo (Verdi), Carlo Madaro (Italia dei Valori) e Giovanni Valente (Comunisti italiani). ''Sullo statuto - si sottolinea nella lettera - si sta determinando una lacerazione nelle forze di opposizione che va spiegata. Alla base di tutto vi e' una scelta di 'presidenzialismo ortodosso' che sostanzialmente fotografa la situazione attuale e rinuncia al riequilibrio dei poteri fra consiglio e presidente della giunta''. ''Talmente ortodosso - si continua nella nota - da respingere ogni ipotesi di 'temperamento' che pure trova attenzione in molte altre Regioni e incontrerebbe anche in Puglia le attese e le sollecitazioni di diversi colleghi della maggioranza''. Invece - secondo i firmatari - ''il presidenzialismo spinto divide l' opposizione e consente al governatore di placare le resistenze e le contraddizioni interne''. A dimostrazione di cio' i consiglieri ricordano che ''mentre l' unica novita' a favore del consiglio (art.21 punto c) e cioe' l' approvazione dello stesso 'degli atti di programmazione generali, intersettoriali e settoriali' e' considerata ufficialmente sgradita al presidente della giunta e quindi e' destinata a saltare, la commissione regala al presidente con l' art.42 la possibilita' di porre la fiducia sulle proprie proposte di legge (una pessima novita') e quindi di ricattare con lo scioglimento la sua maggioranza e tutti i consiglieri''. In commissione - evidenziano i consiglieri - la richiesta di cancellare questa prerogativa e' stata respinta ''grazie al voto determinante di parte del centrosinistra e del presidente della commissione''. Ed e' stata respinta ''quasi con fastidio, anche la richiesta - si fa presente - di introdurre un qualche riferimento ai principi proporzionali della nuova legge elettorale''. I firmatari sostengono anche ''anche sui valori abbiamo assistito a forzature inspiegabili''. ''Il risultato - affermano - sara' che mentre An, anche per solidarieta' di coalizione, vedra' alla fine riconosciuta almeno in parte la propria battaglia sulla Resistenza, parte del centrosinistra ha scelto in Puglia la strada della 'identita' cristiana' sposando acriticamente la tesi della Conferenza episcopale e non su iniziativa della destra di fronte alla quale a tutti tocca pronunciarsi con voto ma per atto autonomo''. Inine, la ''sospresa dell' ultimo minuto: lo statuto dell' opposizione che noi consideriamo come il tentativo - e' detto nella nota - di semplificare la dialettica politica, una specie di camicia di forza alle formazioni che si oppongono al governo regionale che verrebbero sacrificate nella propria agibilita' a favore di un bipolarismo perfetto che si vorrebbe invece imporre con lo Statuto''. Tutto cio' viene definito dai cinque consiglieri ''un colpo di mano che lede i diritti politici delle formazioni 'minori' della coalizione e rischia di lacerarne la solidarieta' interna''.