I ministri degli esteri dell'Unione Europea hanno chiesto oggi a Lussemburgo alla Turchia di garantire un ''processo equo'' ad Abdullah Ocalan e hanno invitato Ankara a non applicare al leader dei curdi la pena di morte. In una dichiarazione comune adottata dopo che i capi della diplomazia Unione Europea ieri sera aveva parlato lungamente a cena del caso Ocalan, i Quindici oggi hanno ''preso nota dell'impegno assunto dalla Turchia di garantire un processo equo'' al leader del Pkk. Secondo l'Ue, ''questo significa un equo e corretto trattamento e un processo aperto, in conformità con le regole di uno stato di diritto, davanti a una corte indipendente, con l'assistenza di legali di sua scelta''. ( FM)

Nel documento l'Unione Europea ha chiesto anche che degli osservatori internazionali possano assistere al processo, riaffermando inoltre la propria opposizione alla pena di morte.

Circa la questione curda più in generale i Quindici hanno invitato la Turchia ''nel rispetto della sua integrità territoriale'' a ''risolvere i suoi problemi con tutti i mezzi politici e nel pieno rispetto dei diritti umani''.

La dichiarazione dei Quindici d'altro canto ribadisce anche la condanna da parte dell'Unione Europea ''di tutte le forme di terrorismo'' affermando che ''degli interessi legittimi devono essere espressi attraverso un processo politico e non con la violenza''.