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Caso Enel, Fitto attacca Tato'

Data: 16/02/2002 - Ora: 12:32
Categoria: Economia

Il Presidente Fitto in merito alle recenti notizie di stampa circa ipotesi di abbandono da parte di Enel dei padiglioni della Fiera del Levante ha così commentato: Ho il sospetto che le recenti iniziative Enel in Puglia, e non mi riferisco solo alla vicenda della Fiera del Levante, siano viziate da "grave inimicizia e fatto personale". La Puglia si è macchiata agli occhi del dott. Tatò di lesa maestà e quindi oggi deve subirne le conseguenze alla stregua di una provincia ribelle dell’ impero, ma l’ impero Enel che il dott. Tatò amministrata non è un patrimonio personale, è una grande azienda pubblica. In passato avevamo messo in guardia il Governo sull’ opportunità di consegnare la Puglia ad un monopolio che avrebbe di fatto mortificato le opportunità di crescita regionale: un monopolio che avrebbe interessato non solo il settore elettrico, ma anche l’ acqua , la depurazione, la telefonia ed il gas. L’ attribuzione diretta di AQP ad Enel rappresentava non solo una mortificazione degli interessi regionali, ma anche uno schiaffo al mercato. Oggi, il dott. Tatò ha deciso che la Puglia non rientra più tra gli obiettivi strategici di Enel, negando nei fatti le promesse ed i programmi d’ investimento che ci erano stati presentati proprio in occasione dell’ inaugurazione a settembre della Fiera del Levante.Cosa è cambiato da allora? Questa è forse la riprova migliore dell’ affidabilità e della serietà delle intenzioni. Se la Puglia non è diventata la California lo dobbiamo anche all’ atteggiamento prevaricatore ed arrogante di quanti, chiamati a gestire le "cose pubbliche" le hanno invece utilizzate come grimaldelli politici o strumenti di potere personale. Mi auguro che i futuri amministratori di Enel sapranno rivedere tali scelte perché questa regione può rappresentare, anche per quanto sino ad oggi ha dato ad Enel, un territorio da valorizzare e non da punire. Credevamo che la volontà manifestata da Enel di accompagnare costruttivamente la crescita del territorio fosse vera, che la passione tante volte sbandierata dai suoi amministratori non fosse di circostanza, purtroppo sbagliavamo. Per alcuni il mezzogiorno continua ad essere terreno di conquista e non luogo per investimenti, ciò è ancor più grave quando questo è l’ atteggiamento di una grande azienda pubblica monopolista. Perciò chiederò al Governo, quale maggiore azionista di Enel, se condivide le ultime decisioni assunte dall’ amministratore. Forse, anche questi comportamenti avranno influenzato i giudizi poco lusingheri che gli operatori internazionali hanno recentemente espresso sui risultati e la conduzione di Enel.(

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