Continua il braccio di ferro tra l'Amministrazione comunale di Candela e l'AQP a causa delle interruzioni e delle limitazioni del servizio di erogazione acqua potabile in alcune zone del centro abitato. Infatti, dopo un anno di solleciti ed una diffida ad effettuare "urgentissimi interventi per ripristinare un servizio puntuale ed efficiente" risalente allo scorso agosto da parte del sindaco Santarella nei confronti dell'AQP, molte aree del paese continuano ad essere vittime di improvvise ed inspiegabili interruzioni dell'erogazione di acqua potabile spesso assicurata soltanto per pochissime ore al giorno.

Nulla, dunque, pare muoversi in direzione di una concreta risoluzione dell'incresciosa situazione e lo stesso Santarella, con un telegramma spedito in mattinata, questa volta ha portato il problema all'attenzione dell'ATO Puglia, della Regione e della Procura della Repubblica.

"Sono urgenti degli interventi al fine di assicurare un ottimale servizio anche e soprattutto in considerazione del fatto che sono alcuni anni che il problema persiste e che nonostante i ripetuti solleciti oggi permangano con grave danno alle famiglie ivi residenti. I disagi, infatti, sono molteplici e quotidiani: quando, infatti, l'interruzione non è totale, è la pressione a risentirne soprattutto nella zona alta del paese a causa di una consistente riduzione che pregiudica, in tal modo, il funzionamento di caldaie ed elettrodomestici" ha sottolineato Santarella. "Se a ciò si aggiunge il fatto che l'AQP non si preoccupa di informare repentinamente la popolazione ogni qual volta si verificano questi fenomeni, risulta evidente che noi cittadini candelesi paghiamo, in realtà, per un disservizio. E' vergognoso questo atteggiamento di totale disinteresse dell'Ente che dimostra quanto sia ancora radicata la becera convinzione che i piccoli comuni non siano degni di considerazione". Tuttavia il primo cittadino ha assicurato che "in mancanza di un immediato intervento verranno intraprese azioni legali senza alcuna esitazione".