La Giunta regionale della Campania ha deliberato nuovi finanziamenti per 12 aziende, al fine di agevolare lo sviluppo dell'imprenditorialità giovanile e l'ampliamento della base produttiva ed occupazionale. La delibera era stata proposta dall'assessore Giuseppe Maccauro. I provvedimenti riguardano la legge sull'imprenditoria giovanile (28/93, modificata poi dalla 23/96). I beneficiari individuati dalla norma sono le società e cooperative costituite per almeno due terzi da giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni, residenti da almeno due anni in Campania e titolari di almeno i due terzi del capitale sociale. Ammesse alle agevolazioni anche le società o cooperative costituite per almeno due terzi da lavoratori iscritti nelle liste di mobilità e per la restante parte da giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni. (FM)

Sono ammessi alle agevolazioni i settori che producono beni in agricoltura, artigianato e industria e che forniscono servizi nelle imprese e per la conservazione, valorizzazione e fruizione di beni ambientali e culturali. Il limite massimo di finanziamento è stato, a partire dal 1996, portato da 600 milioni a un miliardo e 200 milioni, sul quale viene fornito un contributo in conto capitale del 60 per cento (il 70 per cento se un terzo costituito da portatori di handicap o ex tossicodipendenti); un contributo in conto interessi del 30 per cento e uno in conto gestione per i primi tre anni di attività.

Con l'odierno provvedimento di Giunta sono, quindi, nate dodici nuove imprese che riceveranno agevolazioni per circa 13 miliardi di lire. Salgono così a 69 i progetti finanziati sino ad oggi e a 65 miliardi l'ammontare complessivo degli incentivi erogati dalla legge 28 per l'imprenditorialità giovanile in Campania. L'assessore Giuseppe Maccauro commenta: ''Sono soddisfatto del provvvedimento da me fortemente sollecitato a più riprese, proposto e portato a buon fine. La legge regionale 28 è stata varata nel 1993 con l'obiettivo di creare nuova occupazione attraverso l'agevolazione di nuove attività di produzione e servizi, con speciale riguardo proprio alle fasce socialmente deboli e a rischio di emarginazione e nel senso di una piena realizzazione del principio della pari opportunità fra i sessi nell'accesso al lavoro. La legge numero 28 resta, quindi, uno strumento normativo notevole che ha il chiaro proposito di finanziare e stimolare la creazione d'impresa e che ha già prodotto in poco tempo risultati che sono ben evidenti e incontestabili. Da parte mia e da parte dell'assessorato tutto, l'augurio è che in tanti ancora possano e vogliano usufruire di una tale opportunità normativa e imprenditoriale''.