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Campagna su "Sai cosa bevi? Più sai meno rischi"

Data: 08/04/2005 - Ora: 10:30
Categoria: Cultura

L’iniziativa, non a caso, intende sensibilizzare ancor di più sulla prevenzione dei problemi e delle malattie collegate al consumo di alcol

L’iniziativa intende sensibilizzare anche i giovani pugliesi alla prevenzione dei problemi e delle malattie collegate al consumo di alcol, per evitare che un numero sempre crescente di giovani, in particolare al di sotto dei 16 anni si avvicini precocemente. "Sai cosa bevi? Più sai meno rischi" è lo slogan del mese della prevenzione alcologica dettato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e rivolto ai giovani pugliesi. La campagna del Ministero della Salute, giunta alla quarta edizione ed organizzata dalla Società Italiana di Alcologia (Sia) in collaborazione con l’Associazione Italiana Club Alcolisti in Trattamento e l’Istituto Superiore di Sanità, è stata presentata oggi. Il tema di quest’anno è "Alcol e giovani". L’iniziativa, non a caso, intende sensibilizzare ancor di più sulla prevenzione dei problemi e delle malattie collegate al consumo di alcol, per evitare che un numero sempre crescente di giovani, in particolare al di sotto dei 16 anni, si avvicini precocemente all’alcol. Il 2005, in questo senso, è l’anno dedicato ai gruppi particolarmente vulnerabili, quali i giovani, ed alla prevenzione degli infortuni e delle disabilità nei luoghi di lavoro. In secondo luogo la campagna intende raggiungere le amministrazioni regionali e locali perché si facciano promotrici di maggiori iniziative di sensibilizzazione e si attivino nell’attivazione di una rete di servizi alcologici territoriali ed ospedalieri previsti dalla legge n. 125 del 2001 che possano garantire la massima assistenza. Per il monitoraggio del problema alla Puglia nel 2004 sono state assegnati 21.382,94 euro. Per saperne di più e conoscere, in particolare, le varie iniziative, comunque, è possibile consultare il sito www.dfc.unifi..it/SIA. «La campagna – ha spiegato Vito Antonio Campanile, consigliere nazionale Sia – considera l’alcol una sostanza tossica e potenzialmente cancerogena che può indurre dipendenza rispetto alla quale non ci può essere un limite minimo e di sicurezza e po’ essere dannosa». I dati epidemiologici, infatti, attestano che l’alcol è causa di malattie (10%), fra i quali tumori (10%), cirrosi epatiche (63%), omicidi (41%), incidenti stradali (circa 45%) e della mortalità prematura (9%). Per quanto riguarda la Puglia, pur non avendo un osservatorio epidemiologico regionale, la percentuale dei bevitori (82,5%) è più alta della media nazionale (77,6%) con prevalenza dei maschi. Si è registrato, inoltre, un incremento nelle donne verso tutti i tipi di bevande, in particolare della birra. Complessivamente, quindi, si è calcolato che nella regione duecentocinquanta mila bevitori sarebbero a rischio e settanta mila alcolisti. «Negli ultimi anni – ha sottolineato Campanile - si è registrato un incremento delle patologie alcol correlate ed imposto nuove politiche. I progressi più sostanziali si sono avute nell’ambito delle politiche e della sensibilità rispetto a questo problema. Sia a livello europeo, sia nazionale, che regionale ci si sta attivando per adottare politiche di prevenzione».

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