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Calcio/Europei 2004: Italia-Bulgaria 2-1

Data: 23/06/2004 - Ora: 11:37
Categoria: Sport

Calcio/Europei 2004: Italia-Bulgaria 2-1

La vittoria più amara! L'italia oggi sul charter che la riporterà prematuramente a casa

Gli azzurri sono riusciti a vincere finalmente una partita di questo Euro 2004, ma la vittoria è troppo amara se accostata al pareggio-qualificazione fra Svezia e Danimarca. Potremmo a questo punto parlare della famigerata "combinata nordica", profezia che fatalmente si autodetermina a forza di nominarla; del numero uno dell'UEFA, lo svedese Lennart Johansson che ha messo a disposizione tutta la sua influenza per sistemare la sua nazionale pressando per il ritorno di Larsson e regalando ai suoi connazionali il passaggio del turno con macchinazioni sottili, vedi l'inizio posticipato di Danimarca-Svezia e la designazione arbitrale di Italia-Bulgaria. Lasceremo, però, questi argomenti ai polemisti di professione e ai vari pseudo-PM degli show televisivi. Analizzeremo, invece, quelli che, a nostro parere, sono i reali problemi che hanno portato a questa disfatta azzurra che sprofonderà la nostra nazionale, nessuno si lamenti, ancora più in basso in quella classifica FIFA sempre tanto contestata. Partiamo con la conduzione tecnica dicendo che il nostro CT, che tanto ha vinto in passato in tutta Europa, non può più giocare come si faceva negli anni 80. Il calcio di oggi è tutt'altra cosa, bisogna scendere in campo per fare gioco e per cercare di segnare. Se ne è reso conto lui stesso e ci ha provato nel match contro la Svezia. A conti fatti l'Italia che avremmo voluto vedere è durata 45 minuti sulle tre partite disputate, troppo poco per andare avanti. Altro fattore determinante è stato la scarsa grinta e la poca voglia messe in campo da alcuni dei nostri campioni più attesi. Forse avevano altro a cui pensare. Del Piero, probabilmente, era atteso sul primo volo in partenza dal suo fedele compagno uccellino assetato e, quello si, voglioso di giocare. Vieri, che ha segnato il suo ultimo gol con un telefonino sulla spiaggia, doveva con tutta probabilità affrontare la rivincita della sfida con il ragazzino brasiliano da cui era stato già sconfitto, che novità, la prima volta. Pirlo, che doveva dettare i tempi a centrocampo, irriconoscibile e, come biasimarlo, appagato da una stagione sugli scudi con il suo Milan. Infine, Totti, il più atteso, che si è auto eliminato con un gesto sconsiderato e che abbiamo visto più felice in tribuna accanto alla sua futura sposa che in campo accanto ai suoi compagni di reparto. Dopo aver scherzato con i nostri "eroi" vorrei, però, sottolineare ed evidenziare i nomi di coloro, troppo pochi per la verità, che a questa maglia hanno creduto dando, quando è stato possibile, tutto ciò che avevano per far vincere la loro squadra.Ci riferiamo a Cassano al quale assegnamo la palma di migliore, al guerriero Gattuso che non ha bisogno di ulteriori aggettivi, al positivo e sempre ottimo Zambrotta e, per finire, a Buffon che non tradisce mai le attese. Per quanto riguarda la cronaca di Italia-Bulgaria c'è da dire che è stata una brutta partita giocata da due squadre mediocri che avrebbe visto un pareggio come risultato più giusto; ma l'Italia alla fine è riuscita a vincere con una perla di Cassano allo scadere. Gli azzurri hanno provato ad attaccare fin dall'inizio ma senza mai riuscire a mettere sotto pressione costante la difesa bulgara come era successo contro la Svezia forse perché Panucci non era lo stesso di Oporto e non riusciva a spingere sulla fascia destra. Quasi tutte le azioni pericolose, costruite dall'Italia, sono così partite dai piedi del solito Zambrotta padrone della fascia sinistra che con i suoi cross ha regalato a Corradi un paio di buone palle al 18^ e al 28^. Il laziale ci provava ancora al 29^ con una buona azione nel cuore dell'area bulgara e un tiro che veniva deviato in angolo dall'ottimo Zdravkov. La Bulgaria non stava di certo a guardare e si affacciava pericolosamente nella metà campo azzurra con un ficcante contropiede di Petrov al 30^; proprio mentre Buffon sventava in angolo il tiro dell'attaccante bulgaro, giungeva da Oporto la notizia del vantaggio danese di Tomasson e si continuava a sperare. Al 32^ ci provava Cassano con tiro che finiva fuori di poco dopo un pallone ben difeso da Corradi ma, quando mancava un solo minuto al 45^, l'arbitro vedeva una trattenuta di Materazzi ai danni di Berbatov e assegnava la massima punizione contro l'Italia. Il rigore veniva abilmente trasformato da Petrov e gli azzurri andavano affranti e delusi negli spogliatoi. Nel secondo tempo, ci mettevano solo tre minuti i nostri a ristabilire la parità con Perrotta, giusto che il suo nome rimanga nella storia di questo sfortunato torneo, che raccoglieva un gran tiro di Cassano respinto dalla traversa e spingeva la palla nella rete bulgara. Intanto la Svezia pareggiava su rigore. All'8 Vieri sostituiva Corradi. L'attacco dell'Italia diventava arrembante con i soliti cross dalle fasce, ma Bobo sprecava di testa, la sua specialità, in tre occasioni al 14^, 28^ e 30^ e la Danimarca passava in vantaggio a Oporto. Al 32^ poi, la beffa si completava con un rigore solare negato a Cassano dall'arbitro e, tre minuti più tardi con una parata miracolosa del portiere bulgaro su tiro di Zambrotta. Gli errori arbitrali ora si facevano sempre più frequenti come i tiri degli azzurri verso la porta bulgara difesa strenuamente e ottimamente da Zdravkov. Anche Buffon, al 40^, faceva il suo miracolo deviando una punizione pericolosissima di Lazarov in angolo. Dall'altra parte ci provava Nesta di testa al 41^ ma otteneva solo un corner. La partita si avviava verso un triste pareggio che avrebbe comunque eliminato l'Italia quando arrivava la notizia che tutti aspettavano ma nessuno avrebbe voluto ascoltare; il pareggio 2 a 2 fra Svezia e Danimarca era cosa fatta (non accadeva da 22 anni) e nessun risultato degli azzurri avrebbe potuto consentire il passaggio ai quarti di finale. Cassano segnava al 49^ il gol della vittoria italiana, un gol di pregevole fattura con uno splendido tiro al volo sotto la traversa su un cross proveniente dalla destra. Il ragazzo assaporava per qualche istante la gioia immensa di quel gol ma, visti i volti scuri dei suoi compagni seduti in panchina, ben presto sul suo volto si dipingeva la disperazione che sarebbe sfociata in un pianto infinito e, sportivamente, inconsolabile. Italia a casa già da stasera, dunque, e la Danimarca con la Svezia, meritatamente prima del girone, qualificate per i quarti di finale.

Autore: Danilo Di Falco

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