Il traghetto albanese "Jupiter", da tre anni circa sotto sequestro a Brindisi per i debiti della società armatrice, rischia di affondare a causa di infiltrazioni di acqua che, probabilmente attraverso una falla apertasi nello scafo, stanno inondando le stive.
Il traghetto è da qualche tempo ormeggiato nei pressi della diga di Punta Riso, a sud del capoluogo; sul posto stanno operando Vigili del fuoco, mezzi di soccorso della Capitaneria di porto ed alcuni rimorchiatori. Si stanno liberando le stive dall’acqua e contemporaneamente si sostiene la nave per impedire che affondi.

La "Jupiter" è ormeggiata vicino ad un altro traghetto albanese, il "Tirana", anch’esso da anni sotto sequestro per gli stessi motivi della "Jupiter".
Prima di venire trasferite a Punta Riso, le due navi erano rimaste ormeggiate alle rampe di attracco del porto interno di Brindisi, causando intralcio alle manovre di ormeggio dei traghetti di linea. A bordo dei due traghetti continuano a vivere alcuni membri degli equipaggi che da anni, ormai, non percepiscono più lo stipendio e sopravvivono solo grazie agli aiuti della Caritas e ad offerte di cittadini. Restano a bordo nella speranza di riscuotere anni di stipendi arretrati nel caso le navi vengano vendute.
Verso la fine dell’estate dello scorso anno, attaccato all’elica del "Tirana", a qualche metro di profondità, venne trovato esplosivo di notevole potenziale.
In queste ore si cerca di capire se la causa di quanto sta avvenendo sullo "Jupiter" sia attribuibile ad un attentato o solo alle vetuste condizioni della nave. Alcuni testimoni, avrebbero riferito di avere sentito ieri sera un forte boato provenire dalla diga di Punta Riso.