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Data: 13/03/2009 - Ora: 10:00
Categoria:
Politica
"La nostra scuola" ha concluso Boccia "va globalizzata per consentire ai nostri figli di pensare e lavorare in inglese, altro che rafforzamento delle identità paesane da villaggio".
Francesco Boccia, economista e deputato del Pd, mostra ottimismo e soddisfazione dopo l'approvazione dell'emendamento 8.55.2 che ha frenato "il tentativo (recepito inizialmente dal Governo) di alcune regioni di mettere le mani sulle spoglie dell'Istruzione di Stato". "Ieri", ha sottolineato Boccia, "in Commissione Cultura i nostri Parlamentari Ginefra (Puglia) e Mazzarella (Campania), avevano abbandonato l'aula polemicamente rispetto a un clima che vedeva un patto non scritto tra parlamentari del nord dei due schieramenti che spingevano sulla regionalizzazione immediata delle risorse finanziarie dell'Istruzione; oggi nella Bilancio avremmo fatto le barricate se il Governo non si fosse fermato".
"Trovo incredibile" ha dichiarato Boccia, "che tutte le Regioni abbiano concordato una richiesta al Governo che di fatto avrebbe costruito da subito, senza attendere il lavoro della Bicamerale, venti modelli organizzativi regionali della Scuola, diversi, con differenti modalitá di finanziamento". "Capisco la voglia di gestire da subito ulteriori risorse finanziarie di alcune regioni del nord, ma questa fretta avrebbe fatto danni seri; in questo momento serve attenzione ai servizi alla persona e un forte raccordo con lo Stato". "L'attenzione e la disponibilità mostrata dei relatori Leone e Pepe (entrambi del Pdl) e l'accettazione integrale delle richieste del Pd sull'eliminazione dell'Irpef, sul rafforzamento dei poteri della Bicamerale e sul ruolo dello Stato nella perequazione ci fa diventare più fiduciosi verso il Federalsimo".
"Arrivati a questo punto l'astensione sul federalismo è un brodino: o si vota sì oppure no": è quanto ha poi affermato il deputato del pd, Francesco Boccia. "Se è vero che giustamente quando è stato presentato il provvedimento dal Consiglio dei Ministri il Pd ha fatto muro contestandolo e subito dopo si è astenuto al Senato dopo aver ottenuto quattro modifiche importanti, è anche vero che, dopo l'approvazione dell'emendamento sull'Istruzione del Pd è arrivato il momento di mettere sul piatto della bilancia quanto abbiamo chiesto e quanto abbiamo ottenuto e decidere di conseguenza". "Senza una linea identitaria il lavoro portato avanti in Commissione è perfettamente inutile".
"Sull'Istruzione, il segnale dato ieri dai parlamentari del Pd nella Commissione Cultura, Ginefra e Mazzarella che hanno abbandonato l'aula anche in disaccordo con il proprio capogruppo, ha rafforzato la rete dei parlamentari del mezzogiorno e io oggi ho fatto semplicemente il mio dovere nella difesa di una folle regionalizzazione della scuola". "La nostra scuola" ha concluso Boccia "va globalizzata per consentire ai nostri figli di pensare e lavorare in inglese, altro che rafforzamento delle identità paesane da villaggio".
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