La decisione di rendere obbligatoria la vaccinazione nei territori interessati al problema della febbre catarrale (Blue tongue), costituisce nel medio-lungo periodo, "l’unico modo per ridurre la circolazione virale, fino ad impedirla, con la conseguente rimozione delle restrizioni alla movimentazione" del bestiame. Ad esprimersi in questi termini è l’Assessore regionale alla Sanità, dr. Salvatore Mazzaracchio, in una lettera aperta ai Sindaci interessati in cui riepiloga le motivazioni alla base della decisione, nelle more dell’imminente approvazione da parte della Giunta Regionale, del Piano straordinario di vaccinazione per la Blue tongue per l’intera Puglia.

Mazzaracchio ricorda, tra l’altro, come il piano di vaccinazione è reso obbligatorio da disposizioni nazionali e dell’Unione Europea, fermo rimanendo che opportunità, rischi e vantaggi dello stesso piano sono stati ampiamente vagliati in numerose sedi governative e scientifiche istituzionali, nazionali e internazionali. Sussiste il rischio, tutt’altro che remoto, che la progressione dell’infezione possa coinvolgere anche i territori ancora indenni. "Riguardo ai timori paventati per la salute degli animali e gli interessi economici degli allevatori" – aggiunge l’Assessore alla Sanità – il piano di vaccinazione è stato già completato in Sardegna, Toscana, Lazio ed è in fase avanzata di esecuzione in Sicilia, Calabria e Basilicata e non ha evidenziato alcuna delle ripercussioni negative lamentate". "E’ nostra responsabilità pertanto – conclude Mazzaracchio - adottare ogni azione utile per il contenimento della malattia". A tal fine viene auspicata una proficua collaborazione con i Sindaci dei Comuni pugliesi.