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Data: 20/12/2006 - Ora: 09:34
Categoria:
Cronaca
A gestire gli affari erano le donne
I carabinieri di Bari hanno arrestando 102 persone nel corso di un'imponente operazione con la quale viene smantellato il clan mafioso Valentini, egemone nella cittadina di Bitonto dove è in guerra da anni con i rivali Conte-Cassano per il controllo dei traffici illeciti. Nel blitz sono impiegati oltre 800 carabinieri. Arresti anche in Lombardia, Liguria, Piemonte e Veneto. A gestire gli affari del clan erano le donne. Nel corso della faida tra famiglie, tra il 2003 e il 2006 ci sono stati sei casi di "lupara bianca", fatti che comunque non vengono contestati nel provvedimento restrittivo, nel quale sono invece attribuiti agli indagati i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e diverse estorsioni compiute all'interno delle carceri.
L'operazione è coordinata dai pm inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Bari Francesco Giannella e Lydia Deiure. Erano le donne a provvedere alla gestione degli affari del clan, sostituendo i mariti in carcere. A loro era affidato il compito di far rispettare gli ordini impartiti dai capi detenuti, provvedere al sostentamento delle famiglie, pagare le spese legali e gli stipendi settimanali agli affiliati, secondo una pecisa contabilità (250 euro agli spacciatori, 1.000 euro agli organizzatori dello spaccio, 5.000 euro a capi e dirigenti). Quando gli affiliati al clan venivano arrestati, dovevano cercare nuovi posti in cui nascondere l'arsenale del clan.
Generalmente erano case di donne incensurate. Secondo gli investigatori i mafiosi riuscivano a introdurre droga anche all'interno delle carceri. Nell'aprile 2004 fu documentato il lancio di una scarpa contenente circa 50 grammi di cocaina ed hashish nel cortile del carcere di Bari, sequestrata dalla polizia penitenziaria. Successivamente ci furono numerosi tentativi di introdurre la droga durante i colloqui attraverso lo scambio delle scarpe tra detenuti e loro familiari, scambi vanificati dagli agenti di custodia.
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