È una Puglia che non "graffia". Alla Borsa internazionale del turismo di Milano la regione "dove la natura è colore" c'è, ma quasi non si vede. Lo dicono tour operator e addetti ai lavori, non senza disappunto. Non che il governo regionale e i maggiori operatori turistici pugliesi abbiano lesinato risorse, ma la mancanza di una visione d'insieme, l'incapacità di disegnare un unico grande itinerario attraverso il grande patrimonio turistico della regione, dal mare alla collina, dalle cattedrali romaniche ai centri storici in pietra, sono largamente avvertiti. Soprattutto dai pugliesi che negli stand della Borsa cercano di concludere affari vantaggiosi per la prossima stagione turistica. Come Mario Zampironi, esperto di marketing e rappresentante della tedesca Welcome to Italy, che racconta di essere rimasto deluso dall'offerta della sua regione. «Rispetto all'anno scorso - dice - la presenza mi sembra molto sotto tono. L'immagine è semplificata e poco penetrante. Difficile che riesca a lasciare il segno». Un vero peccato. Perché, a suo giudizio, la Puglia «si vende facilmente, soprattutto all'estero, è solo un problema di organizzazione e di promozione, che devono essere più mirate e non generiche».
È meno netto il giudizio di Vittorio Andidero, presidente degli industriali turistici pugliesi. «Come primo giorno - spiega - mi pare che la Puglia abbia fornito un'immagine di sobrietà, che potrebbe evidenziare aspetti di concretezza. Forse si poteva evitare la frammentazione istituzionale, con la Regione da una parte e le Province dall'altra. Gli sforzi dei singoli vanno sempre apprezzati, ci mancherebbe altro, ma bisogna lavorare per farli convergere». Anche Mimmo De Santis, già presidente del Cotup, ha qualcosa da ridire. «Per carità - precisa - Fitto ha fatto una bella conferenza stampa, ha detto che bisogna puntare sulla qualità e, come operatori, abbiamo fatto di tutto per portare a Milano strutture turistiche di qualità. Tuttavia, la scelta della Regione di affidare ad un consorzio di operatori l'organizzazione dello stand, ha di fatto sminuito la presenza istituzionale. Non ci si può presentare su un palcoscenico internazionale come la Bit soltanto perché si possiede un mare bello, occorre dare spazio anche alla storia, alla cultura e all'enogastronomia».
Giovanni Lanzillotti, direttore dell'Apt di Brindisi, giudica invece affrettata la liquidazione delle Aziende di promozione. «È vero che la legge che le ha soppresse è stata approvata venerdì scorso - dice - ma l'Ares (la nuova agenzia competente per tutta la regione, ndr) esiste soltanto sulla carta. Il risultato è che molte Province sono qui a Milano a promuovere le proprie bellezze turistiche senza avere alcuna esperienza. La Regione ha avuto troppa fretta». Non è della stessa opinione Raffaele Pagliara, direttore dell'Apt di Foggia. «Mi pare - osserva - che tutto sia molto funzionale. L'assistenza agli operatori turistici è ottima, buono è lo stand allestito dalla Regione».
Si lamenta, invece, Francesco Carlucci, presidente del settore turismo di Confcooperative. Alla Bit di Milano avrebbe voluto esserci, ma non è stato invitato. «In questo modo - accusa - si escludono realtà piccole ma importanti del settore turistico pugliese».