Insegnante della scuola elementare di Nardò denunciata per aver scritto sulla guancia di un alunno
Una volta i giudizi di lettura si scrivevano direttamente sul libro e sul sussidiario, e, se buoni, diventano motivo di orgoglio quando li si rileggeva passato qualche anno. In una scuola di Nardò un'insegnante ha pensato di agire diversamente, scrivendolo sulla guancia "Lettura: bravissimo": un giudizio molto positivo preso a se stante. Una pesante forma di rimprovero e punizione, nella forma. Il fatto risale al 9 marzo ed è avvenuto in una scuola elementare di Nardò, in provincia di Lecce, ma la vicenda è venuta alla luce solo ora. Vittima un bambino di sette anni, la cui madre ha denunciato l'episodio alla magistratura. Non si esclude che lo stesso trattamento possa essere stato riservato ad un altro bambino della scuola, solo che in questo caso non ci sarebbe stata, almeno per il momento, alcuna denuncia. Le indagini sono svolte dalla polizia del commissariato di Nardò, alla quale sono state affidate dal sostituto procuratore di Lecce Maria Cristina Rizzo, che ha raccolto la denuncia presentata dalla mamma del piccolo. Vige il più stretto riserbo, anche se sembra che l'insegnante, una donna di 50 anni, sia già stata ascoltata dagli investigatori. Quel giorno, il bambino, che frequenta la seconda, aveva dimenticato il quaderno a casa. Probabilmente non era la prima volta che accadeva. Per questo motivo l'insegnante ha pensato di scrivergli il giudizio sulla faccia, davanti ai compagni di classe. Quando è tornato a casa, la scritta c'era ancora e i genitori hanno voluto sapere cosa fosse successo. Il giorno dopo la donna ha accompagnato il figlio a scuola e ha parlato dell'accaduto con l'insegnante e con il preside. Colloqui ritenuti da lei non soddisfacenti, visto che poi ha deciso di rivolgersi alla magistratura. Un atto scorretto da parte dell'insegnante che però si è resa conto dell'errore e ha chiesto scusa alla madre dell'alunno: è la valutazione che il dirigente scolastico del 3^ Circolo didattico di Nardò, Carlo Longo, sottolineando che l'istituzione scolastica che presiede «è di livello eccellente, ottimo il collegio dei docenti e l'insegnante in questione merita l'assoluto rispetto sul piano professionale». Longo spiega che «l'insegnante ha agito in maniera scorretta, non adeguata; però ha anche chiesto scusa alla madre. In qualità di dirigente ho cercato di mediare per superare questa situazione incresciosa. La madre non ha voluto incontrare in mia presenza l'insegnante e ha dichiarato che avrebbe proceduto nelle sue decisioni». «Ho rimproverato l'insegnante - ha detto ancora dirigente scolastico - e l'ho invitata a non assumere atteggiamenti analoghi in futuro. Comunque è rispettata da tutte le famiglie e amata da tutti gli alunni, al punto che altri genitori le hanno scritto una lettera di solidarietà, consegnata alla polizia e a disposizione degli inquirenti».