Il cardinale Camillo Ruini e il ministro Giovanna Melandri hanno firmato, nella sede del Beni Culturali, l'intesa che specifica le forme di collaborazione tra Stato e Chiesa cattolica in vista dela conservazione e consultazione degli archivi di interesse storico e delle biblioteche appartenenti ad enti e ed istituzioni ecclesiastiche. La nuova intesa, che attua l'articolo 12 del Concordato, segue quella sottoscritta nel 1996 tra Ruini e Veltroni, allora ministro, sulla salvaguardia e la valorizzazione dei beni di proprieta' ecclesiastica. Una collaborazione che ha dato buoni frutti, secondo le dichiarazioni ufficiali del cardinale presidente della Cei e del Ministro Melandri. Gli archivi ecclesiastici di interesse storico sono nuerosi e presenti capillarmente in tutto il territorio nazionale. Essi conservano documenti di fondamentale importanza sul piano storico e culturale. Si stima che in Italia gli archivi di proprieta' ecclesiastica siano 100 mila e tra essi, quelli storici di particolare interesse, siano almeno 30 mila. Sono circa 320 gli archivi diocesani, 26 mila quelli parrocchiali, 1200 quelli di pertinenza di comunita' religiose. (MN)

''Con la firma dell'intesa - ha detto il cardinale Ruini - si compie un significativo passo in avanti: dalla collaborazione semplicemente informale, e quindi condizionabile da situazioni locali e personali, si passa alla collaborazione strutturata mediante uno strumento giuridico bilaterale''. Ruini non ha nascosto la sua soddisfazione per la firma anche perche' la materia dell'intesa si inserisce bene nel progetto culturale della Chiesa italiana. E poi ha aggiunto: ''Vi sono problemi urgenti e complessi come l'inventariazione dei beni artistici e storici e di beni architettonici, la creazione e la gestione dei musei diocesani, le iniziative di conservazione e restauro dei beni artistici e storici oltre che dei beni architettonici, le diverse forme in cui tale svariatissimo patrimonio viene valorizzato, come le mostre e la fruizioe turistica. Si tratta di questioni di grande rilevanza, che potranno essere affrontate se la collaborazione tra Stato e Chiesa si sviluppera' ulteriormente in modo deciso e regolato, nella prospettiva europea e aprendo opportunita' di collaborazione anche ai privati''. Il ministro Melandri ha espresso al cardinale l'apprezzamento del Governo ''per il ruolo che la Chiesa ha svolto e svolge per la tutela del vastissimo patrimonio culturale ecclesiastico, e per gli impegni che assume con questa intesa per la conservazione e la consultazione degli archivi e delle biblioteche''. Ha anche definito l'Intesa sottoscritta come un tassello all'impresa ambiziosa ''di una completa conoscenza e di un'ampia fruizione del patrimonio culturale''. Dopo aver sottolineato il valore dela custodia della memoria storica, Melandri ha rilevato lo straordinario patrimonio custodito nelle parrocchie, curie vescovili, conventi o monasteri e che e' legato indissolubilmente alla storia nazionale. ''Tutti noi - ha concluso il Ministro - siamo ben consapevoli del ruolo della Chiesa cattolica nella trasmissione della memoria e della tradizione dell'Occidente e non solo''. Anche le biblioteche ecclesiastiche nel nostro paese sono numerose, tipologicamente diffuse su tutto il territorio nazionale. Si stima che le piu' sigificative tra esse siano circa 5.500.