Reperti archeologici rubati in scavi pugliesi, per un valore di circa un miliardo e mezzo di lire, sono stati recuperati dai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio artistico di Bari nel corso di una indagine avviata dalla procura di Taranto e conclusa in Toscana: i reperti, 800 frammenti di epoca compresa tra il periodo preistorico e il secondo secolo avanti Cristo, erano in casa di un professionista pugliese da tempo residente a Firenze. L' uomo, un ingegnere, e' stato denunciato. Secondo quanto accertato dai carabinieri, il professionista aveva avviato trattative con la soprintendenza archeologica di Firenze per vendere alcuni dei frammenti. Maggiori particolari saranno resi noti nelle prossime ore nel corso di una conferenza stampa convocata a Bari. ( fonte Ansa/AC )