"Massimo rispetto per il credo e le convinzioni morali di ognuno, ma la legge va rispettata e le farmacie forniscono un servizio che non può essere interrotto. Faccio dunque appello ai farmacisti salentini: un farmacista può rifiutare la pillola del giorno dopo solo se un altro collega è in grado di fornirla. L'obiezione di coscienza è un diritto, ma le donne devono essere messe in condizione di uscire dalla farmacia con il prodotto richiesto. A maggior ragione perché la pillola del giorno dopo, autorizzata dall'Agenzia europea del farmaco, viene fornita solo su presentazione di una regolare ricetta medica. La Puglia è una regione ad alto tasso abortivo. Purtroppo quella dell'aborto è un'esperienza che accomuna molte giovani donne pugliesi, spesso sposate. Questo significa che l'aborto è un vero e proprio fenomeno "culturale" sul quale dal punto di vista culturale occorre lavorare. Maggiori, allora, devono essere gli sforzi nella direzione dell'informazione sui contraccettivi, sulla prevenzione. Ma sforzi debbono essere compiuti da tutte le Istituzioni affinché si sostengano le donne prima, durante e dopo la gravidanza. E se una donna decide di abortire, occorre rispettarne la scelta".