Con una mossa a sorpresa Slobodan Milosevic ha incontrato oggi il leader moderato dei kosovari albanesi, Ibrahim Rugova. Ne ha dato notizia la televisione serba precisando, che i due "si sono trovati d'accordo sulla necessità di arrivare a una soluzione politica della crisi", e che per questo hanno firmato insieme un documento scritto a favore della pace. Per giorni di Rugova non si era saputo nulla, si era temuto per la sua vita. Poi, ieri, la televisione serba ne aveva trasmesso alune immagini e si era saputo che era "sotto la protezione" della polizia serba. (MN)

Dalle immagini dell'incontro diffuse Rugova appariva con il volto scuro e gli occhi bassi. Lo stesso segretario generale della Nato, Javier Solana, ha commentato le immagini televisive dicendo che il leader albanese era stato chiaramente "costretto" a sostenere la finzione del colloquio amichevole: "Non mi sembra che agisca liberamente", ha dichiarato. La riunione è arrivata mentre nella capitale serba si svolgeva il tentativo di mediazione diplomatica dell'inviato del Papa, monsignor Jean Louis Tauran.
Prima tappa, intorno alle 11, al ministero degli Esteri; mezz'ora dopo, è iniziato il colloquio col presidente serbo, Milan Minutinovic. Poi è stata la volta del patriarca ortodosso Pavle, e di seguito, a sorpresa, la riunione con Milosevic (non prevista nel calendario ufficiale della visita). Al presidente jugoslavo è stata consegnata una lettera a lui indirizzata, scritta da Giovanni Paolo II: tra le richieste del Pontefice, la garanzia dell'autonomia per gli albanesi del Kosovo, e il rispetto dei diritti umani. L'obiettivo massimo è naturalmente la cessazione della guerra, quello minimo strappare le condizioni per una tregua pasquale che possa essere accettata anche dalla Nato.