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Bashkim Hoxha: vita e opere del celebre scrittore dei Balcani

Data: 10/09/2003 - Ora: 12:48
Categoria: Politica / Economica

È infatti tra il 1971 e il 1981

che il poeta compone ed ultima quelle che poi si sono rivelate

le migliori opere della sua produzione

Bashkim Hoxha nasce a Peç il 28 Febbraio del 1913 da un ingegnere elettronico originario di Mitrovika e un’insegnante di Peç. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Pristina, qui si laurea in lettere nel 1936 e nel 1939 è già ricercatore presso la stessa Università dove insegna fino al 1971. Lasciata l’attività di accademico universitario trascorre dieci anni di attività teoretica e di ampia produzione letteraria e filosofica. È infatti tra il 1971 e il 1981 che il poeta compone ed ultima quelle che poi si sono rivelate le migliori opere della sua produzione. Proprio in questi anni si impegna ideologicamente e attivamente per la creazione di un movimento politico,la Lega Democratica del Kosovo (attualmente al potere in regione) e scrive un saggio-programma sul tema dell’indipendenza del Kosovo e sulle ragioni storiche che motivano l’indipendenza degli albanesi in Kosovo. Contemporaneamente a questo impegno politico fonda il quotidiano «Politica» divenuto poi «Bota Sot». Questa fase politica della sua vita lo porterà all’istituzione del nuovo movimento per l’indipendenza del Kosovo attualmente guidato da Ibrahim Rugova. Nel 1981 Hoxha viene eletto presidente della lega per l’indipendenza del Kosovo e la conseguente proclamazione di autogoverno della federazione autonoma degli albanesi di Kosovo. È in questi anni che Hoxha mette mano definitivamente alla sua opera di teoria politica intitolata Ai confini della democrazia, in cui l’autore sviluppa i capisaldi e le regole da seguire in quella società segreta da lui guidata che poi diverrà partito con la proclamazione di indipendenza dell’81.Si tratta in sostanza del manifesto del partito.Dopo la proclamazione di indipendenza del Kosovo, Hoxha viene eletto presidente della lega, rimanendovi in carica fino al 1985,per poi dimettersi e lasciare il suo incarico ad altri dirigenti del partito tra cui anche Ibrahim Rugova. Hoxha decide di lasciare la politica per coltivare a tempo pieno i suoi studi linguistici all’interno della vita accademica e di scrittore. Si colloca tra il neo-realismo e la post-avanguardia per quanto riguarda la produzione narrativa. Mentre per quanto riguarda la poesia e la produzione filosofica, Hoxha fonda una scuola di pensiero che lo collocherà storicamente tra un filologismo antropologico e un filologismo semiologico. Correnti che porteranno molto scontro nei dibattiti degli anni ’80 e ’90. Tra le principali opere pubblicate ricordiamo le raccolte di poesie Spazio d’oriente, (1981), Scroscia il fiume dopo la pioggia (1982), Perle d’avorio (1984), Serenità (1985), Il binario del tempo (1986), Il sole ci illumina (1988). Nel 1989 scrive Le categorie dell’essere in cui traccia un percorso teoretico in cui anticipa i temi del post-moderno. Seguono L’esistenza, (1990), L’uomo (1992), Il foglio (1993). Seguono i racconti Vandali (1985), Bisogno d’amore (1986), Il riscatto (1986), e Cammino verso la luce (1986) ed altre minori. Vincitore del premio nazionale per la letteratura albanese, ha diretto la rivista accademica «Quaderni let- terari» edito dal dipartimento di lettere dell’Università di Pristina con il patrocinio delle Edizioni Kosovare. Gli articoli e i contributi di maggior rilievo sono stati raccolti in un volume nel 1996. Conoscitore di diverse lingue straniere e poliglotta per poetica, aveva costituito il circolo degli intellettuali italianisti. Molte delle sue opere, in risposta a questa ideologia e poetica sono state scritte in italiano e altre in tedesco. La sua dedizione allo studio delle lettere era accompagnata allo studio della lingua italiana per la quale aveva una particolare attenzione in quanto l’Italia era una terra che Hoxha sognava nelle sue opere e nella vita. Hoxha il conflitto serbo-albnanese se lo è sempre vissuto come una ferita lacerante che riguardava prima di tutto la sua anima e poi la sua condizione di civis.

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