Il primo aprile presso il Teatro Turci
drammaturgia Giuseppe Lagrasta;
con Giusi allonai, Marco Bettinardi, Alessandro Fantinato, Cosimo Lupo;
musiche Stefano Greco;
scene Roberto Capaldo, Marco Ferrara; costumi Laura Santomauro;
fotografie Alessandro allonai;
regia Cosimo Lupo
produzione Mohole
presso
TEATRO G. CURCI
Barletta (Ba)
1 Aprile 2006
"Profeta in Patria sua" è la speciale sezione che
propone al pubblico barlettano autori o personaggi
dello spettacolo nati nella città.
Protagonista, quest’anno, è Giuseppe Lagrasta.
Giuseppe Lagrasta nel 1989 ha vinto il Premio
Internazionale per l’inedito Eugenio Montale.
Nel 1990 ha pubblicato Esercizi Invernali
presso l’editore Vanni Sceiwiller. E’ del 1997
l’opera teatrale La testa in cielo, a cui seguiranno
Il gioco dei giorni (1998), Il volo della
libellula. Omaggio ad Amelia Rosselli (2000).
Nel 2003 ha presentato l’opera teatrale Il
signore degli specchi. Nel 2005 ha pubblicato
presso l’editore Manni di Lecce il poemetto
"Autobiografia di un clown", che attualmente
sta allonaio un notevole successo di critica.
Si occupa di critica letteraria e giornalismo
collaborando a riviste specializzate.
"Il cavaliere la donna il diavolo", spettacolo
di sogni e di leggerezza, è una mappa, è un
testo, è uno spettacolo ed è un linguaggio.
E’ il sogno di un libro che pensa un libro che
racconta un altro libro.
E’ un lavoro sul colore della terra che quando
ti trova ti culla e ti scalda.
E’ una danza macabra ed è un paesaggio
urbano, di architetture tessili abitabili e
mutanti: è comico.
E’ un lavoro sulla separazione tra descrizione
e formattazione. Alla ricerca di un linguaggio
di marcatura il più espressivo possibile e, in
una seconda fase, di un linguaggio di trasformazione duttile e potente.
E’ un lavoro sulla sospensione. Perché il ginnasta quando fa la croce ferma il tempo.
Allora si può.
Dialogo sulla terra e sul cavallo. Sul respiro e
sull’urbanistica del testo. Luogo dove gli attori
pensano. E quando pensano lo spettatore ride.
Come Dio con gli uomini.
Come gli uomini con Dio. Come sempre.
La compagnia
Cosimo Lupo ha scritto, messo in scena e quasi
sempre recitato: "Per lievi ali" (1989), "Del
mestruo celeste" (1990), "Caligualae" (1991),
"Il morso dei vermi" (1993), "Dice che Paolo
era un fiume" (1995), "Vita e beffe di Giovanni
allonaio" (1998), "La gran partita con torri
e alfieri bianchi e neri" (1998), "La vietata
parte" (con Giuseppe Lagrasta, Premio Oddone cappellino 2003, Premio Ombra 2004 (2cl), finalista Premio Don Chisciotte 2003, in scena al Festival Delle Colline Torinesi, Tramedautore, CreaMi, Microcosmi, Performing Arts Festival 2005 Lahore Pakistan).
Ha inoltre curato la regia di "Escurial" di M.De Ghelderode (1992), "La testa in cielo" di G.Lagrasta (1997). Ha esplorato in pubblico versi di Dante, Leopardi, Montale, Sbarbaro, D’Annunzio, Michelstaedter, Garcia Lorca, Del Valle-Inclàn, Eminescu, Lagrasta e molti altri.
Cura laboratori di ricerca-azione sul comico e
sulla scrittura di genere.
Info Mohole:
Mohole
:: laboratorio di linguaggi
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