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Bari, vendevano esami agli studenti, due docenti e quattro funzionari coinvolti nello scandalo

Data: 03/04/2008 - Ora: 09:00
Categoria: Cronaca

Bari, vendevano esami agli studenti, due docenti e quattro funzionari...

Le misure restrittive sono state emesse dal gip del tribunale di Bari Vito Fanizzi, su richiesta del procuratore Emilio Marzano e del sostituto inquirente, Francesca Pirrelli.

Quasi una storia infinita quella degli esami comprati all'Università di Bari. Sei persone, tra cui due docenti universitari, sono state poste agli arresti domiciliari dai carabinieri del reparto operativo di Bari a conclusione delle indagini su "Esamopoli", così come è stata ribattezzata l'inchiesta legata a un vorticoso giro d'affari (circa 50.000 euro in soli otto mesi) per la compravendita di esami e di tesi di laurea nella facoltà di economia dell'Università di Bari. Le misure restrittive riguardano un docente ordinario di matematica per l'economia dimessosi dopo l'avvio dell'inchiesta, un suo assistente, il capo segreteria di un dipartimento, un funzionario a riposo e due addetti alle aule.

Agli indagati vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione, falso e rivelazione del segreto d'ufficio. I fatti contestati fanno riferimento al periodo compreso tra il 2005 e oggi. Le indagini hanno accertato che gli esami venivano venduti con formule "all inclusive" a cifre oscillanti tra i 700 euro per quelli più facili, ai 3.000 per i più difficili. Le vittime erano studenti italiani fuori sede e studenti greci, cioè coloro che incontravano maggiori difficoltà nel sostenere le prove. Dall'inchiesta emerge che uno studente ha sborsato 15 mila euro per superare una serie di esami anche perchè - ha spiegato lui stesso ai militari del col. Gianfranco Cavallo - "chi accettava di pagare la prima volta cadeva nella spirale del malaffare e doveva pagare sempre, fino a quando decideva l'organizzazione".

Le misure restrittive sono state emesse dal gip del tribunale di Bari Vito Fanizzi, su richiesta del procuratore Emilio Marzano e del sostituto inquirente, Francesca Pirrelli.

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