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Bari, rifiuti, si torna al porta a porta

Data: 30/03/2005 - Ora: 11:56
Categoria: Cronaca

Si parte dai ristoranti di Bari vecchia e del quartiere Madonnella, poi sarà la volta degli abitanti della città vecchia seguiti a ruota dal quartiere Enziteto-Catino

Raccolta dei rifiuti, si ritorna al porta a porta. Dopo il fallimento delle cosiddette isole ecologiche (la cui installazione è costata oltre un milione di euro), il nuovo management dell’Amiu ha deciso di voltare pagina con l’obiettivo di rendere meno traumatico in termini di costi per i cittadini la trasformazione a tariffa della tassa per la raccolta dei rifiuti (obbligatoria per gennaio 2006). Si parte dai ristoranti di Bari vecchia e del quartiere Madonnella, poi sarà la volta degli abitanti della città vecchia seguiti a ruota dal quartiere Enziteto-Catino. I vertici dell’Amiu hanno presentato a Palazzo di Città il Piano d’impresa finalizzato alla raccolta differenziata che entro la fine dell’anno dovrebbe entrare a pieno regime. Primi interessati all’operazione saranno i ristoratori di locali pubblici della città vecchia e del quartiere Madonnella (i gestori saranno muniti di apposito cassonetto dotato di lucchetto). Già da lunedì prossimo, prenderà il via la raccolta dei rifiuti che avrà cadenza giornaliera per il cosiddetto «umido» e per il vetro, mentre il lunedì e il giovedì sarà prelevata la plastica. Entro giugno, invece, saranno eliminati tutti i cassonetti distribuiti all’interno della città vecchia (resteranno solo quelli situati perimetralmente), mentre gli abitanti del quartiere saranno provvisti di speciale contenitore da parte dell’Amiu dove raccogliere i rifiuti poi prelevati dal personale dell’ex municipalizzata. Il terzo passo del programma prevede, entro luglio, il coinvolgimento del quartiere Enziteto-Catino per l’avvio della fase di sperimentazione di un modello flessibile di gestione della raccolta differenziata dei rifiuti da estendere poi entro la fine dell’anno a tutta la città. A tal proposito l’Amiu ha chiesto una consulenza alla scuola agraria del Parco di Monza, uno degli istituti all’avanguardia nello studio della raccolta differenziata in Italia. La futura tariffa sarà determinata da una parte fissa (metri quadrati occupati, numero di persone) e una variabile (chili prodotti, quantità di raccolta differenziata effettuata), mentre al momento si paga solo in base al numero di metri quadrati occupati. Per rendere meno oneroso questo passaggio è necessario attuare la raccolta differenziata così come fissa la legge al 35%, rispetto all’attuale 12.5%. Bari produce annualmente 200mila tonnellate di rifiuti, ma solo per 25mila di queste si effettua la raccolta differenziata. Intenzione dell’Amiu è raggiungere il più presto possibile le 70mila tonnellate, quota che consentirà un risparmio di 1.5 milioni di euro l’anno attraverso l’abbattimento notevole dei costi di smaltimento. Intanto il presidente dell’Amiu, Giuseppe Savino, ha annunciato il risparmio del 30% (pari a 1.3 milioni di euro) rispetto alla base d’asta relativa all’acquisto di apparecchiature e servizi (compattatori, cassonetti, attrezzature speciali, veicoli). Anche questo fattore, come la piena attuazione della raccolta differenziata, influirà sulla determinazione della tariffa, che sarà, comunque, di certo superiore all’attuale Tarsu. «La nostra - ha concluso Savino - deve diventare un’azienda moderna, efficiente, capace di stare sul mercato. A tal fine una raccolta differenziata efficace consente di produrre redditi, di risparmiare sui costi, di applicare una tariffa Tarsu bassa e non ultimo tenere pulita la città».

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