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Banca 121 dentro Mps: "Garanzie per chi lavora"

Data: 13/09/2002 - Ora: 11:15
Categoria: Economia

Ieri è arrivato l'annuncio del Monte dei Paschi di Siena, oggi, a Lecce, sarà la 121 a ufficializzare l'integrazione: l'istituto di credito leccese diventa, a tutti gli effetti, un'appendice della storica banca senese, specializzata nella promozione finanziaria a servizio della clientela "affluent", medioricca. Presto, dunque, tutte le 74 filiali della 121, già banca del Salento, cambieranno insegna: al posto della vecchia figurerà la sigla Mps, che a questo punto diventa una delle più grosse presenze in Puglia nel settore bancario.

Accanto ad essa, sorgerà una nuova società, che erediterà il marchio 121 ma con l'aggiunta, dopo un trattino, della dizione "promozione finanziaria". Disporrà di 250 negozi finanziari e darà lavoro a 1500 promotori. Sarà, insomma, l'erede in tutto per tutto del patrimonio di innovazione tecnologica e finanziaria che hanno fatto del piccolo istituto salentino un caso internazionale. E gli altri 1500 dipendenti? L'istituto di Rocca Salimbeni assicura che verranno in parte assorbiti nella nuova entità e in parte troveranno efficace utilizzazione all'interno del gruppo Mps. Insomma, la modalità con cui l'operazione sarà realizzata «salvaguarderà il patrimonio di risorse umane dell'attuale Banca 121, che verranno in parte assorbite nella nuova entità e in parte troveranno efficace utilizzazione all'interno del gruppo Mps». «Questo non ci dà garanzie piene», commenta a caldo Carmine del Monaco, segretario regionale della FisacCgil, che comunque valuta positivamente, tutto sommato l'operazione ed è fiducioso sulla salvaguardia dei posti di lavoro. Anche perché è previsto anche lo scorporo, mediante il conferimento al Consorzio operativo di gruppo, degli attuali asset informatici e strumentali di Banca 121, che andranno così a costituire un "polo" che dovrebbe impiegare buona parte degli occupati del settore informatico. Almeno fino a ieri sera, insomma, Mps non ha fornito nessuna garanzia che tutti i posti di lavoro saranno riassorbiti. Qualche centinaia di unità continua a rimanere sospeso per aria, fino a dichiarazione contraria da parte dei due istituti. «Ora si apre la fase della contrattazione continua Del Monaco e noi sindacati avremo un ruolo attivo. Vogliamo che tutti i posti di lavoro vengano tutelati». Ma la presenza dell'Mps viene salutata con soddisfazione dal sindacalista: «Diventa un'azienda forte sul territorio pugliese, che potrà dare risposte efficaci al territorio perché porta in questa regione una solida tradizione di finanziamenti destinati al mondo delle imprese. I pugliesi, inoltre, avranno un certo peso all'interno del consiglio d'amministrazione del Monte dei paschi di Siena, dove siede il direttore generale Vincenzo De Bustis, che viene da Lecce, e l'attuale presidente di 121 Lorenzo Gorgoni». Come conseguenza della "razionalizzazione", Gorgoni e Semeraro cedono al Monte dei Paschi la quota di capitale residua (pari al 5 per cento) che non era stata ancora venduta all'Mps durante la cessione del 1999. Agli attuali azionisti di minoranza della controllata salentina verranno date, in cambio delle azioni Banca 121, nuove azioni ordinarie di Bmps derivanti da un apposito aumento di capitale in ragione di 2 azioni ordinarie Bmps per 1 azione ordinaria Banca 121 e di 3 azioni ordinarie Bmps per 2 azioni privilegiate Banca 121. La determinazione del rapporto di concambio è stata effettuata avvalendosi delle valutazioni sviluppate dal consulente "Deloitte & Touche Corporate Finance". Ieri, il Gruppo Monte dei Paschi di Siena ha anche fornito i dati del primo semestre: l'utile utile netto consolidato è di 318 milioni di euro, con un incremento del 2,9 per sulla media dei semestri del 2001, la raccolta complessiva è aumentata del 2,9, il margine d'interesse del periodo è cresciuto del 7,5 (1.193 mln), il Roe annualizzato è rimasto pressoché invariato (13,2% contro il 13,3 a fine dicembre 2001). Il «patrimonio» clienti ha avuto un incremento di 208 mila unità.

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