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Data: 15/10/2008 - Ora: 10:55
Categoria:
Politica
Superare la logica del tanto paga Pantalone
"Ancora un brutale atto di vandalismo in un grande istituto scolastico come il "Fermi" di Lecce, dove, peraltro, stiamo investendo ingenti risorse pubbliche per ampliare gli spazi e renderli più moderni e funzionali". Così la vice presidente con delega alle Politiche educative, alla Sicurezza e Qualità sociale Loredana Capone commenta l'assalto vandalico nell'Istituto leccese. "E' dell'anno scorso la delibera con la quale abbiamo riconosciuto un altro indirizzo, quello tecnico aeronautico per il controllo del traffico aereo - progetto Alfa, che ha comportato il potenziamento dell'offerta formativa nella nostra provincia collegandoci a possibilità occupazionali innovative e concrete. E tuttavia gli studenti non sembrano apprezzare, anzi, compiono atti di distruzione rispetto ad aule e laboratori efficienti, pregiudicandone la possibilità di utilizzo e dando uno schiaffo non solo alla formazione presente, ma anche al loro futuro", prosegue.
"Ovviamente, però, dopo tante risorse impiegate in questi anni nell'Istituto "E. Fermi" per il ripristino dei locali e delle attività (ampliamento di 14 classi più aula polifunzionale per 1 milione e 500mila euro; aula magna per 350mila euro; sono in fase di gara interventi di ristrutturazione della facciata per ulteriori 700mila euro; interventi di adeguamento normativo negli scorsi anni per oltre 1 milione di euro), è necessario uscire dalla logica secondo cui i ragazzi distruggono le strutture "tanto paga Pantalone" e coinvolgere direttamente le famiglie, nel processo educativo di rispetto degli spazi comuni, dei luoghi di formazione e di aggregazione, e anche nel risarcimento verso la collettività per la mancata fruizione di quegli spazi", dice ancora l'assessore Loredana Capone. "Raccolgo perciò come positiva e costruttiva la disponibilità dei genitori del "Fermi" a collaborare per far si che tutti i ragazzi abbiano la possibilità di accedere quotidianamente alla struttura scolastica. E ricordo che al "patto sociale" tra famiglie scuola ed istituzioni possono e devono partecipare anche i ragazzi per il cui coinvolgimento la Consulta degli Studenti si è impegnata con apposito protocollo di intesa firmato con la Provincia e il Provveditorato agli Studi.
Rispetto a quel patto però, estremamente importante perché coinvolge il senso di responsabilità e la collaborazione di ciascuno dei soggetti coinvolti e rafforza il concetto secondo cui sono la buona educazione e il rispetto i pilastri della convivenza civile, invito tutti a non considerare come una panacea gli impianti di video sorveglianza. E non solo perché essi hanno un costo enorme quando riguardano strutture grandi come il Fermi, ma perché l'esperienza ci insegna che più si complica la protezione degli istituti più i ragazzi si ingegnano ad eluderla", conclude la vice presidente Capone.
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