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Assenteismo nella Pubblica Amministrazione, controlli al Comune di Oria, un solo assente

Data: 29/06/2006 - Ora: 11:26
Categoria: Cronaca

Il risultato è stato a dir poco confortante, giacchè, alla luce dei fatti, e nonostante il vicino mercato settimanale che avrebbe potuto indurre in tentazione anche il più ligio degli impiegati, solo una persona è risultata "mancante alla chiamata".

Nell’ambito di mirati servizi tesi a stroncare il fenomeno dell’assenteismo nelle Pubbliche Amministrazioni, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Francavilla Fontana, questa mattina, hanno proceduto ad un controllo presso gli Uffici Comunali di Oria. La verifica era tesa a contrastare la cattiva abitudine, il mal vezzo, storicamente attribuita proprio agli impiegati statali, di allontanarsi indebitamente dal luogo di lavoro, non prima, però, di aver avuto cura di "timbrare" il famigerato cartellino! Nel corso dell’accertamento, i Carabinieri, in uniforme ed in abiti civili, hanno dapprima verificato l’identità di tutti i presenti nelle stanze comunali e quindi, previa consultazione del resoconto delle macchinette "segnatempo", hanno verificato le eventuali ed indebite assenze. Il risultato è stato a dir poco confortante, giacchè, alla luce dei fatti, e nonostante il vicino mercato settimanale che avrebbe potuto indurre in tentazione anche il più ligio degli impiegati, solo una persona è risultata "mancante alla chiamata". La verifica è stata estesa anche agli uffici comunali cc.dd. "distaccati" dell’Ufficio Tributi di via Latiano e dei Servizi Sociali di via Frascata. L’unico dipendente che non ha risposto "presente" all’appello è stato C.C., 45enne oritano, impiegato con funzioni di elettricista. Aneddoto curioso: le sue iniziali, CC, nella coscienza popolare e sulle targhe delle auto di servizio stanno ad indicare proprio i rappresentanti della Benemerita, quegli stessi Carabinieri che ora relazioneranno all’Autorità Giudiziaria su quanto accertato. L’allontanamento clandestino accompagnato dalla falsificazione dell’atto pubblico (costituito dal cartellino segnatempo) operata mediante la timbratura del solo ingresso in servizio, integra la condotta di "artifici e raggiri", integrando la idoneità dell’azione finalizzata a trarre in inganno la P.A. di appartenenza circa la propria effettiva presenza continuativa sul posto di lavoro, con percezione in favore dell’"inadempiente" di un ingiusto profitto, costituito, invece, dalla retribuzione per un servizio non corrispondente ad una effettiva prestazione continuativa. L’ipotesi di reato contestata, infatti, è quella più grave della truffa semplice, (solitamente perseguibile a querela di parte), la truffa in danno dello Stato e prevede, proprio per questo, una pena fino a cinque anni di reclusione: quanto basta per farsi venir la voglia di andare a lavorare…anche con giornate come queste, che ispirano a ben altri lidi, con tanto di sedia a sdraio, ombrellone e crema abbronzante!

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