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Arrestato impiegato: rubava le offerte per gli orfanotrofi di Trani

Data: 02/10/2002 - Ora: 10:00
Categoria: Cronaca

"Rubare è un reato, rubare le offerte destinate agli orfanotrofi è qualcosa di più, è abbietto". Con queste parole il dr. Ruggiero Borzacchiello, vicedirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Puglia, ha commentato il lavoro dei suoi uomini: un perfetto lavoro d’indagine che oggi ha permesso di assicurare alla giustizia un impiegato delle poste che sottraeva le lettere destinate all’Orfanotrofio maschile e femminile Antoniano di Trani (Bari) per appropriarsi delle offerte in denaro spedite dai fedeli d’ogni parte del globo.

Un flusso di denaro che potrebbe superare i 50 mila euro. «Le indagini – ha spiegato il dr. Borzacchiello durante la conferenza stampa – sono state avviate in seguito alla denuncia presentata dal responsabile degli orfanotrofi. Questi segnalava che, sin dallo scorso dicembre, la posta indirizzata all’istituto e contenente le offerte, giungeva spesso con evidenti segni di manipolazione e probabile sottrazione del denaro contenuto». Era evidente che qualcuno, lungo il tragitto che le missive compivano dal mittente fino all’istituto, aveva la possibilità di aprire le buste e sottrarre le somme di denaro. Così gli investigatori, grazie alla collaborazione dell’Ente Poste, hanno svolto una serie di accertamenti presso il locale centro meccanizzato postale (Cmp). Qui, infatti, affluisce tutta la corrispondenza della regione che, poi, viene smistata a seconda delle province di appartenenza. Ricostruendo il «tragitto» delle missive i poliziotti scoprivano che, grazie ad una procedura interna alle Poste che prevede la segnalazione di ogni plico manomesso, la corrispondenza arriva perfettamente integra fino all’Ufficio Postale di Trani-centro. Era lì, in quei locali che si doveva cercare il colpevole. Di concerto con il sostituto procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, dr. Antonio Savasta, i poliziotti hanno installato nell’ufficio postale alcune sofisticate attrezzature audio-video. Questa mossa si è dimostrata vincente: un impiegato, Raffaele Dilernia, anziché incasellare le missive dirette all’Orfanotrofio nella casella dedicata, le nascondeva e le portava via. Soltanto nei giorni seguenti l’uomo riportava la corrispondenza e la riponeva nella casella. Inoltre, per avere altre prove schiaccianti gli agenti, di concerto con i dipendenti del Cmp, hanno fotocopiato e marchiato con un segno di riconoscimento le missive che stavano per essere smistate all’ufficio di Trani. Anche qui la conferma: tutte le missive che arrivavano nella cassetta della posta dell’istituto religioso erano manomesse. Grazie al brillante sforzo investigativo, il pm Savasta ha richiesto ordinanza di custodia cautelare in carcere al Gip, dr. Michele Nardi, e questa è stata eseguita nelle prime ore di oggi. Raffaele Dilernia, nato a Barletta (Bari), 50 anni, sposato e con due figli, ora dovrà rispondere di sottrazione e manomissione di corrispondenza, aggravata dal fatto che è un pubblico ufficiale.

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