Dopo oltre venti anni la Puglia ha finalmente una nuova legge per i suoi figli lontani. Il Consiglio regionale ha infatti approvato, su proposta del presidente Raffaele Fitto, la legge contenente "interventi a favore dei pugliesi nel mondo". Con la nuova legge, che manda in pensione la "vecchia" l.r. n. 65/79, inizia una fase nuova delle relazioni fra la Regione Puglia e le comunità dei pugliesi sparse su tutto il pianeta, ritenute "componente essenziale della società regionale". "La nuova legge – ha sottolineato il presidente Fitto nella sua relazione – pone l’accento su quel processo di integrazione delle comunità italiane all’estero che le rende sempre più protagoniste attive e consapevoli delle nuove società fortemente caratterizzate in senso multietnico e multiculturale". "Ad esse la Regione intende rivolgersi, accogliendo la forte domanda di identità e di radici, ponendole tuttavia al centro di un ricco rapporto di interscambio culturale, economico, comunicativo e tecnologico, in grado anche di sviluppare il contesto relazionale tra la Puglia e i Paesi ospitanti". Di particolare rilevanza nella nuova legge è la presa d’atto della conseguita maturità delle comunità all’estero e del movimento associativo da loro espresso, che trova formale riconoscimento nella istituzione di un Albo regionale. Centrale poi nel contesto normativo è la rilevanza riservata alle nuove generazioni di pugliesi, nate all’estero e non italofone, cui vengono destinate iniziative specifiche (borse di studio, stage, partecipazioni a master, scambi e soggiorni, ecc). La legge istituisce anche il Consiglio generale dei Pugliesi nel mondo, in sostituzione della vecchia Consulta regionale, come massima istanza di rappresentanza delle nostre comunità. Altri punti significativi sono le misure per favorire la partecipazione dei pugliesi lontani alle consultazioni elettorali regionali e la formalizzazione normativa del "Premio Puglia". La legge è stata approvata dalla maggioranza, con l’astensione delle forze politiche di minoranza.