Sulle aperture domenicali i commercianti hanno pienamente ragione e le loro richieste vanno accolte. Se Palazzo Carafa è disposto a rivedere le proprie decisioni, ci sono le condizioni per uscire da questa situazione di impasse e di contrapposizione, che non giova a nessuno.

Per questo è necessario che Palazzo Carafa si muova subito ed apra un tavolo negoziale e di confronto con i commercianti e con le Associazioni di Categoria.

La Legge Regionale n. 5 del 07/05/2008 sulla nuova disciplina del commercio è chiara e non si presta ad equivoche interpretazioni.

L'art. 12, comma 1 lettera h) recita testualmente: "in base alle esigenze dell'utenza e alle peculiari caratteristiche di alcune parti del territorio, i comuni di concerto con le organizzazioni e associazioni dei commercianti, possono autorizzare l'esercizio dell'attività di vendita, sia nei giorni festivi che in orario notturno, esclusivamente degli esercizi di vicinato".

"Nella nostra città, sulla base di questa disposizione, si può attraverso un'intesa Comune-commercianti concordare l'apertura dei negozi di vicinato, - dice Rotundo - quelli sino a 250 metri quadrati, nelle parti di territorio che per ragioni turistiche verranno individuate e che possono, a mio avviso, essere sia l'area del Centro Storico, che quella di piazza Mazzini e dintorni ed altre aree che concordemente verranno individuate.

"Sono convinto che alla luce di ciò il Sindaco vorrà recedere dalle decisioni già assunte ed andare nella direzione di una applicazione puntuale della Legge Regionale sul commercio concordando con i commercianti della nostra città un piano di aperture che tenga conto sia delle esigenze della categoria che dello sviluppo turistico".